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“Porte in faccia a cultura e solidarietà”: la denuncia di Pannone

Giuseppe Pannone

LATINA – Casa Rifugio Emily, Casa della Musica, Casa dell’Architettura, Casa Pound: associazioni culturali attive sul territorio che stentano ad ottenere risorse, anche solo una sede in cui operare, né trovano risposte. «Si sbatte la porta in faccia alla cultura e alla solidarietà, a tutti quei volontari costretti a lavorare sotto il ricatto di micro finanziamenti a pioggia». A denunciare la scarsa attenzione di «una politica rintanata in se stessa, quasi fosse una bisca» è l’esponente del Partito democratico di Latina Giuseppe Pannone. «Nel capoluogo pontino è emergenza abitativa – scrive Pannone in una nota inviata agli organi di stampa –  sono più di 1.500 le famiglie in lista d’attesa presso gli uffici comunali, mentre la città è piena di case vuote e di palazzi in costruzione. I prezzi sono insostenibili e Latina pullula di agenzie immobiliari e società finanziarie». Il politico si chiede se ci sia qualcuno a domandarsi a chi e a cosa mai servano quelle case:  «Ma a nessuno viene un ragionevole dubbio di strani affari? Se quelle case siano destinate a ospitare persone o a dare piuttosto spazio a innominabili speculazioni»? La politica tace, continua critico Pannone: «A Latina la cultura è senza casa, l’assistenza alle famiglie è sotto sfratto. Chiusa la disastrosa esperienza della Fondazione teatro, che ha ospitato altisonanti quanto costosi e inutili direttori, alla città rimane ben poco, soprattutto alla sua parte più attiva e vitale. La Casa dell’Architettura è stata “sfrattata” prima ancora di prendere possesso della sede; la Casa della Musica e delle Arti è entrata in qualche programma elettorale per essere dimenticata nel cassetto. Casa Pound vive una condizione di limbo. La Casa Rifugio Emily del Centro Donna Lilith rischia di finire per strada con tutte le sue storie senza il sostegno delle amministrazioni locali, proprio mentre si celebra la giornata contro la violenza sulle donne. E’ questa un’altra grande responsabilità del laboratorio politico pontino: una città sempre più incivile, cieca e indifferente ai bisogni, quanto sensibile e tollerante verso interessi e giochi speculativi».

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