
Una delle ultime manifestazioni a cui hanno preso parte i docenti precari della scuola
LATINA – In linea con il manifesto programmatico del Coordinamento precari della scuola nazionale il Cps di Latina mette nero su bianco una sua propria piattaforma di lotta e le rivendicazioni da cui la stessa prende le mosse: sono entrambe contenute in un documento elaborato dai responsabili del Comitato locale sulla scorta delle proposte emerse nel corso delle ultime assemblee organizzate sul territorio provinciale.
PRINCIPI E OBIETTIVI – «Il Coordinamento Precari Scuola (Cps) è un movimento nazionale, autonomo e autorganizzato – si legge nel manifesto – impegnato nella difesa dei diritti dei lavoratori precari della scuola; nella costruzione di un progetto di lotta comune con colleghi di ruolo, famiglie, studenti e lavoratori di tutte le categorie; nella promozione di un modello di scuola pubblica statale, laica, gratuita, democratica e ispirata ai principi della Costituzione repubblicana. Si richiama ai valori dell’antifascismo e intende mettere in atto, anche al proprio interno, comportamenti che si ispirano al riconoscimento e alla pari dignità di ogni forma di diversità (di genere, religiosa, etnica, culturale). Chi aderisce al Cps si impegna a mettere in atto tali comportamenti anche nella propria attività professionale. Il Cps è un movimento trasversale a tutti i partiti e tutti i sindacati, luogo d’incontro tra lavoratori della scuola appartenenti a sindacati diversi e lavoratori non sindacalizzati. Ogni coordinamento locale è aperto e autonomo, e ha come luogo principale di discussione e decisione le assemblee autorganizzate nelle quali adotta come strumento naturale di decisione il metodo del consenso democratico. Le linee guida nazionali vengono elaborate nelle assemblee nazionali sempre attraverso il metodo del consenso democratico e a partire da
• il rifiuto di qualsiasi progetto di privatizzazione e aziendalizzazione della scuola pubblica statale e di ogni proposta di ingresso di enti privati e associazioni negli organi direttivi della scuola;
• l’assoluta contrarietà a qualsiasi progetto di riorganizzazione della scuola basato sul principio di sussidiarietà; di transizione a un sistema formativo misto pubblico-privato; di trasferimento di beni e risorse umane, strumentali e finanziarie dallo Stato alle Regioni;
• il rifiuto dei progetti di gerarchizzazione tra lavoratori della scuola;
RIVENDICAZIONI – Le richieste e rivendicazoni dei docenti precari che aderiscono al Cps sono: il ritiro della legge 133/08 e di tutti i tagli a essa legati; assunzioni a tempo indeterminato di tutti i lavoratori precari presenti nelle graduatorie attualmente dette “ad esaurimento”; istituzione di un piano finalizzato alla progressiva immissione in ruolo, in tempi brevi e certi, di tutti i lavoratori presenti nelle graduatorie; ritiro della controriforma della scuola primaria e della secondaria; salvaguardia e riapertura delle “graduatorie ex-permanenti” (attualmente “ad esaurimento”) e mantenimento delle stesse come unico canale di reclutamento; ritiro del decreto Brunetta di attuazione della legge 15 del 4 marzo 2009 e di ogni proposta di cancellazione e sostituzione della contrattazione sindacale con provvedimenti legislativi; ritiro dei Pdl 953 Aprea e 3357 Goisis e di ogni proposta di istituzione di albi regionali e di reclutamento attraverso concorsi di reti di scuole; applicazione della sentenza della Corte costituzionale del 26 febbraio del 2010 n. 80 sugli organici di sostegno e ritiro delle norme 413 e 414 dell’art.2 della legge n.244 del 24 dicembre 2007; ritiro del cosiddetto “salvaprecari” e degli accordi Stato-regioni che introducono nella scuola forme di lavoro parasubordinato; parità di diritti e doveri tra lavoratori di ruolo e precari; un piano organico di edilizia scolastica che affronti l’insostenibile situazione in cui si trovano a operare quotidianamente migliaia di alunni e lavoratori della scuola; il diritto ad un percorso abilitante finalizzato all’inserimento di tutti i docenti nelle graduatorie ex-permanenti e per i neo-laureati; azzeramento dei finanziamenti pubblici alle scuole private; messa a disposizione per le supplenze annuali di tutti gli spezzoni orari, compresi quelli pari e al di sotto delle 6 ore, che ad oggi risultano nella disponibilità delle scuole e vengono spesso accettati dal personale di ruolo o dai neo-nominati dall’USP fino al raggiungimento del limite orario di 24 h; contratti pluriennali per garantire stabilità nella programmazione del lavoro e continuità didattica agli alunni; sì al diritto di cambiare provincia ma senza scavalcamenti dei colleghi già presenti nella graduatoria ad esaurimento; vincolo di permanenza nella scuola in cui i docenti ottengono L’Assegnazione Provvisoria pari alla durata del ciclo d’istruzione (3 anni per la Scuola Secondaria di I grado e 5 anni per la Scuola Primaria e Secondaria di II grado) per garantire continuità didattica agli studenti ed eliminare l’esecrabile ‘balletto delle cattedre’ estivo.
Qualsiasi gruppo organizzato di lavoratori precari della scuola esistente sul territorio può liberamente aderire al Cps, fornendo nomi e recapiti dei propri referenti e impegnandosi a: garantire all’interno del proprio gruppo un sistema di decisione basato sulla partecipazione, la discussione e il consenso; partecipare alle assemblee nazionali del Cps, dove vengono decise le linee guida del Coordinamento; tenere informati gli altri coordinamenti riguardo alla propria attività sul territorio, favorendo la condivisione delle iniziative e lo scambio di opinioni e proposte. I coordinamenti locali del Cps sono liberi di partecipare con la loro sigla a tutte le iniziative locali o nazionali che ritengano opportune, nonché di elaborare documenti e piattaforme e proporle agli altri coordinamenti interni ed esterni, nel rispetto dei principi e degli obiettivi stabiliti dalle assemblee nazionali del Cps».
