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Audio – I docenti dell’Einaudi proclamano lo stato di agitazione. “La Regione non ci ascolta”

I docenti dell'Einaudi in assemblea

LATINA – Sono sul piede di guerra e da questa mattina in stato di agitazione. I docenti e ausiliari dell’istituto professionale Einaudi di Latina si sono riuniti in assemblea sindacale e, di fronte ad una Regione che non li ascolta e ad una riforma che priva l’istituto nel quale insegnano della sua identità specifica, hanno proclamato lo stato di mobilitazione. «Ci portano via l’indirizzo turistico – contestano – e ci negano l’attivazione di nuovi corsi di studio. In barba agli oltre diciotto anni di esperienza che la scuola vanta nel settore turistico e ad un ampia fascia di utenti che chiede l’istituzione di nuove specializzazioni sul territorio». La protesta è scattata al termine di una riunione cui hanno preso parte anche rappresentanti dei sindacati di categoria e proseguirà fino a quando gli organi competenti non daranno loro risposte. «Ma l’attività didattica continuerà regolarmente – assicurano gli insegnanti – è nostro dovere garantire il diritto allo studio dei ragazzi».

ASCOLTA L’INTERVISTA A ROSA GESINI, docente presso l’istituto di piazza Manuzio: audioGesini]

L’Einaudi paga lo scotto della recente riforma dell’istruzione secondaria superiore del ministro Gelmini che inserisce l’indirizzo turistico nell’offerta formativa degli istituti tecnici. Dunque dal prossimo anno il corso in questione sarà assegnato al Salvemini. Chi già frequenta il turistico presso l’Einaudi potrà portare a termine il percorso di studi avviato, ma i nuovi iscritti convergeranno al politecnico del capoluogo. «Con il trasferimento del corso di operatore turistico e la mancata attivazione delle nuove specializzazioni richieste – denunciano i professori – rischiamo un crollo di iscrizioni consistente per il prossimo anno, con tutto l’organico della scuola a pagare a caro prezzo le conseguenze di decisioni immotivate». Ma a preoccupare i docenti è soprattutto la “disattenzione” dimostrata dagli organi regionali, che non tengono conto delle reali esigenze del territorio e dei circa 60 studenti di scuola media che chiedono l’attivazione del nuovo indirizzo socio-sanitario, per odontotecnici e ottici.

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