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Audio – Da showroom a galleria d’arte. “Laranarossa” inaugura i nuovi locali

LATINA – Il piccolo showroom “Laranarossa” di viale Petrarca a Latina trasloca e cresce. Questa sera, alle 18, l’inaugurazione dei nuovi locali, in via Parini 27. Con la collaborazione dell’artista pontina Ersilia Sarrecchia e del designer Marco Ramundo, il laboratorio diventa una vera e propria galleria d’arte, uno spazio espositivo allestito con l’intento di dialogare con il panorama artistico contemporaneo e incentivare il collezionismo e l’interesse all’arte e al design. «L’idea nasce dalla voglia di promuovere giovani artisti del panorama nazionale ed internazionale – spiega la Sarrecchia – e dal desiderio di colloquiare anche con un pubblico non specializzato, pur senza tralasciare una certa selezione nelle opere e nella scelta degli artisti che verranno in contatto con la galleria. Con un calendario d’eventi che partiranno da marzo del prossimo anno La rana rossa si prepara a investire di aria nuova la città».

ASCOLTA L’INTERVISTA A ERSILIA SARRECCHIA E MARCO RAMUNDO:

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L'artista pontina Ersilia Sarrecchia

RIFLESSIONI URBANE – In occasione dell’apertura de “Laranarossa Gallery” Ersilia Sarrecchia presenterà il suo ultimo lavoro foto/pittorico “Riflessioni Urbane”, frutto di un ciclo di lavori dedicati al quartiere Nicolosi, iniziati nel 2008: una serie di scatti elaborati pittoricamente che intendono indagare i cambiamenti strutturali e paesaggistici di una zona nata per accogliere gli emigranti che parteciparono alla costruzione della città di Latina. A distanza di due anni e dopo aver trascorso sei mesi nel Qatar, l’artista ha sentito l’esigenza di estendere la sua ricerca ad altri dettagli della città, mostrando come il viaggio e il confronto con luoghi e culture differenti siano di ispirazione ad un’apertura totalmente nuova. Il suo modo di catturare le immagini è ben distante da un discorso nostalgico, piuttosto tenta di narrare attraverso le forme un racconto che vede protagonista la rielaborazione del rapporto tra quotidianità e immaginazione, tra passato e presente. Edifici che sembrano vivere in una dimensione surreale, profili di bassorilievi con linee e contorni arricchiti da graffi, parole e impasti cromatici che sottolineano attraverso pochi ma efficaci segni l’urgenza di osservare un paesaggio che continua a mutare davanti ai nostri occhi. La mostra stabilisce dialoghi a distanza, mostrandoci come arte e territorio ancora una volta si stringano la mano poiché hanno obiettivi e finalità comuni: sono entrambi  la condensazione di emotività umane.

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