GAETA – La Guardia di Finanza contro la pesca di frodo del dattero di mare nei fondali marini della fascia costiera del parco regionale della Riviera d’Ulisse. I militari hanno sequestrato circa trenta chili del pregiato dattero bianco della specie protetta. E’ stata purtroppo distrutta, da due campani poi denunciati a piede liero, una vasta area rocciosa di enorme estensione. Il dattero di mare vive lungo le coste del Mediterraneo all’interno di gallerie scavate nella roccia calcarea grazie ad una secrezione mucosa erosiva e raggiunge la massima densità di popolazione, fino a trecento individui al metro quadrato, entro i primi cinque metri di profondità. La sua crescita è estremamente lenta e per questo viene considerato un prodotto molto pregiato, si è stimato che per raggiungere la lunghezza di cinque centimetri, ad un solo individuo siano necessari dai quindici ai trentacinque anni. I due pescatori fermati nella rada di Gaeta, entrambi di origini campane, sono stati dunque denunciati e il comandante della nave utilizzata per arrivare a largo, è stato multato per un valore complessivo pari a 6mila euro, per depauperamento dei fondali marini.
