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Capriolo investito e ucciso. La Forestale: “Fuggiva dai bracconieri”

SAN FELICE CIRCEO – Un’apparente incidente, piuttosto comune, come l’investimento di un animale selvatico, grazie al continuo sistema di vigilanza del Corpo Forestale dello Stato nei confronti del fenomeno del bracconaggio, si è rivelato soltanto l’epilogo di un’azione di caccia illegale che non si è compiuta nella maniera sperata. La Polizia Provinciale di Frosinone ha consegnato al Centro di tutela della Fauna selvatica del Parco Nazionale del Circeo un capriolo ferito, recuperato in località Trevi del Lazio (FR). L’animale, una femmina adulta, si stava spostando molto velocemente da una zona boscata ad un’altra, ed attraversando di corsa un tratto di strada era stato investito in maniera assolutamente accidentale da un veicolo di passaggio. L’impatto con l’auto le aveva provocato un grave shock, oltre ad una serie di lesioni che avevano indotto l’automobilista a chiamare immediatamente gli addetti al settore.

“Le gravi condizioni in cui il soggetto versava al momento della consegna non hanno permesso una prognosi fausta: infatti è rimasto in vita soltanto poche ore – spiega il vicequestore Alessandro Bettosi, medico veterinario del Corpo Forestale –  Di norma al Centro l’autopsia viene effettuata per prassi, a prescindere dalle modalità che apparentemente sono la causa del decesso degli animali consegnati, anche a conferma delle stesse. Ed in effetti l’esame necroscopico ha evidenziato la frattura multipla sia dell’osso mascellare sia del mandibolare, associata ad un’estesa emorragia interna per rottura dei vasi sanguigni toracici. Ma ha anche rilevato sulla parte posteriore della coscia destra, nel sottocute, un pallettone di piombo, con un alone emorragico circostante che riconduceva la ferita a poco tempo prima della morte. Pertanto è plausibile che l’animale fosse in fuga proprio a seguito di un tentativo di abbattimenti illecito e che sia stato investito nel tentativo di attraversare le strada per spostarsi in un luogo più sicuro”.

 Il risultato dell’esame è stato comunicato alla Polizia Provinciale ed al Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Frosinone per la successiva segnalazione all’Autorità Giudiziaria essendo emersa un’ipotesi di reato di caccia a specie protette e con l’utilizzo di mezzi vietati.

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