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Università, oggi il Senato accademico discute il caso Latina.

LATINA – L’occupazione messa in atto  dagli studenti di ingegneria prosegue: anche una delegazione di Latina si presenterà  oggi al Senato accademico che discuterà sulla proposta di delibera del rettore Frati e che prevede il blocco del 40% degli introiti di ingegneria, circa 70 mila euro, per il polo di Latina. Una delibera che non trova d’accordo il presidente Vestroni: “Deve essere la stessa facoltà – ha spiegato il preside – a decidere quanto stanziare per ogni sede decentrata. Indubbiamente quello di Latina è un polo importante che conta 1.500 iscritti e non possiamo permetterci di chiuderlo”. Solo che i problemi sono tanti, a partire dal deficit che ammonta a circa 250 mila euro e che – ha spiegato Vestroni – erano stati promessi dagli enti locali, ma non sono mai arrivati.
Gli studenti però possono stare tranquilli perché che ha iniziato l’Università a Latina terminerà il corso di studi nella stessa città. Il problema arriverà per cho vorrà iscriversi il prossimo anno. I professori, infatti, nel prossimo consiglio d’area, hanno intenzione di presentare una proposta per impedire nuove immatricolazioni per il nuovo anno accademico. Una sorta di provocazione che comunque sarà revocabile fino a marzo.

DE MARCHIS – Ogni giorno che passa la vicenda dell’università diventa sempre più ingarbugliata. Ad alimentare la confusione contribuiscono non poco le dichiarazioni del Rettore: “solo qualche mese fa, quando lanciammo l’allarme della chiusura di Ingegneria, il rettore si precipitò a Latina per rassicurare che tutto andava per il meglio – afferma il candidato Sindaco Giorgio De Marchis -, i fatti hanno dimostrato che le cose non stavano come Frati raccontava e che non si trattava di un allarme ma di un pericolo reale”. Oggi la scena si ripete, come se non bastasse è cominciato uno scaricabarile sulle responsabilità tra il Rettore ed il Preside che non aiuta a risolvere la situazione: “il dibattito in corso tra il Rettore ed il Preside – continua De Marchis – è francamente incomprensibile, perchè non aiuta a capire come uscire dal vicolo cieco nel quale è finita Ingegneria”. Nei giorni scorsi è stato richiestao l’accesso agli atti per verificare la disponibilità e l’impiego dei fondi di Bilancio su Latina da parte de “la Sapienza”, “ora – continua De Marchis – gli studenti, i genitori e la città tutta aspettano una risposta chiara in merito alla volontà di destinare risorse economiche per Latina”. Certamente il giudizio non può non riguardare il comportamento degli enti locali, in primo luogo il Comune: “dobbiamo registrare che nella crisi della facoltà di Ingegneria – sostiene De Marchis – c’è tutto il fallimento del governo cittadino, solecitato più volte dalle nostre mozioni dai nostri interventi, non si è riusciti ad andare oltre l’acquisto di immobili. Ora è necessario cambiare registro, purtroppo ilCommissario Nardone non ha risposto alla nostra lettera circa i 400 mila Euro che, ci hanno assicurato gli ex amministratori, sarebbero disponibili in qualch epiega del Bilancio. Se questo corrisponde alla verità sarebbe opportuno accertarlo.” Per il futuro è necessario cambiare registro, servono impegni concreti da parte dell’amministrazione comunale che “potrebbe finanziare – conclude De Marchis – Ingegneria mediante l’affidamento di progetti mirati, costituendo un “tavolo permanente dell’innovazione” per creare la rete locale delle industrie e dei produttori in sostegno dell’Università”

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