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Dare risposte a chi è in difficoltà: è la rchiesta di Moscardelli per il sociale

Claudio Moscardelli

LATINA – Riorganizzare l’offerta dei servizi sociali attraverso la realizzazione di un progetto che metta in rete pubblico, mondo dell’associazionismo e del volontariato per ampliare la capacità di dare risposte a chi è in difficoltà. E’ questo il programma per il sociale del candidato sindaco alle primarie di Latina, Claudio Moscardelli, presentato oggi nel corso di un convegno dal titolo “Nessuno deve essere lasciato solo”. All’incontro erano presenti esponenti del mondo del volontariato e dell’associazionismo e l’onorevole Augusto Battaglia, da sempre impegnato protagonista di leggi importanti nel settore sociale.

“Ogni anno il Comune di Latina spende oltre 14 milioni di euro per il sociale, di cui 6 milioni per un appalto che riunisce diversi servizi – ha spiegato Claudio Moscardelli –  e questo sistema ha penalizzato tutte le cooperative sociali storiche del territorio con professionalità elevate. E’ necessario recuperare questo patrimonio ed è indispensabile un esame rigoroso delle spese sostenute, visto che sono emersi contributi per migliaia di euro ad esponenti di clan i cui vertici sono stati protagonisti di fatti criminali.

Sarebbe molto facile mettere in fila la lunga lista delle inadempienze e disattenzioni che hanno caratterizzato l’approccio su questi temi da parte del Comune di Latina e della stessa Provincia. – ha continuato Moscardelli – La nostra Città ha visto morire per il freddo persone senza alcuna dimora e nell’indifferenza delle istituzioni, ma quella delle emergenze è lo specchio del ritardo che scontiamo in generale sulle politiche sociali: dalla condizione dei disabili, alle strutture di assistenza, dalle politiche per i minori a quelle per la povertà. La situazione richiede interventi immediati non solo per i senzatetto, ma anche  per le famiglie che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese.. Tra le ragioni di maggiore impegno economico delle famiglie vi sono gli anziani non autosufficienti, le persone diversamente abili e i minori, di cui le famiglie si fanno carico. Quelle famiglie non possono essere lasciate sole. Il volontariato deve avere un ruolo centrale, in una logica di apertura a chi è in grado di dare una mano. Le politiche per gli immigrati costituiscono ancora una frontiera in cui è il solo volontariato a svolgere un’azione efficace. Serve un segretariato per le emergenze sociali che funzioni realmente e che sia attivo 24 ore su 24. E’ urgente misurare e confrontare la capacità di aiuto dei Comuni per le famiglie a basso reddito e per rendere accessibile la Città alle persone diversamente abili. Bisogna misurare l’efficienza reale dei servizi erogati, facendo emergere anche le aree di scarsa produttività delle preziose risorse impiegate. Insomma, – ha concluso Moscardelli – nessuno deve essere lasciato solo: questa deve essere l’impronta di una nuova capacità di impegno e di ruolo del Comune a livello sociale”.

Riceviamo e pubblichiamo da

Claudio Moscardelli

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