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Tacconi Sud: per Visari “si rischia una seconda Nexans”

Le lavoratrice della Tacconi Sud durante la fiaccolata per il lavoro

LATINA – In questi giorni è esplosa in tutta la sua drammaticità la questione legata alle 30 lavoratrici della Tacconi sud. Questa azienda è stata fondata nel 1991 grazie ad un notevole sforzo economico reso possibile dalla cassa del mezzogiorno. Le attività sono andate avanti con successo fino a pochi anni, quando, complice la crisi economica o forse l’incapacità gestionale, le cose sono cambiate!
Sembra di rivedere tutte le tappe che hanno accompagnato la chiusura della Nexans, con tutto il carico di speranza e preoccupazione di chi protesta nella tentativo di conservare almeno il diritto all’accesso agli ammortizzatori sociali. Già, perchè a queste lavoratrici stanno negando perfino l’accesso ai vantaggi economici previsti. In queste ore hanno deciso di presidiare il loro stabilimento per evitare che possa essere smantellato prima di definire le condizioni di una dignitosa uscita di scena. Oggi, sono stato in visita presso lo stabilimento nel quale vivono e dormono ininterrotamente le lavoratrici da oltre una settimana, svolgento turni simili a quelli di quando lavoravano, per coprire le 24 ore. Ho visto un gruppo di donne di grande forza e temperamento, per lo più giovani e motivate, risolute a non mollare. Serve a queste donne il sostegno e la vicinanza delle istituzioni, ma puntualmente nei momenti più delicati questa viene a mancare. Nessun esponente dell’amministrazione provinciale, nessun esponente comunale, anche se stiamo parlando di un ente commissariato, nessun politico di nessuna forza è ancora sceso in campo a difendere queste cittadine. La Tacconi sud è l’ennessimo esempio di industria che lascia il territorio, di soldi pubblici che vanno in fumo, ma ciò che più addolora è sapere che quel settore non è in crisi, che anzi, il tipo di prodotto confezionato richiede competenze specializzate e grossi investimenti, tali da renderlo poco diffuso e privo di concorrenza significativa. Viene dunque da chiedersi perche si debba chiudere. Se non ci siano troppi personaggi senza scrupoli che approfittano della crisi per giustificare fughe motivate piuttosto da errori clamorosi o incapacità.
Noi dal canto nostro abbiamo scelto di essere vicini a queste lavoratrici non solo con la partecipazione stamattina all’assembea permanente, ma anche con azioni concrete:

1. SOLLECITEREMO IL PREFETTO AD OCCUPARSI DELLA QUESTIONE;

2. SCRIVEREMO AL SINDACO DI PAVIA (dove ha sede la Tacconi nord di proprietà dello stesso imprenditore, dove si sopetta voglia essere spostata la produzione) CHIEDENDO DI INTERCEDERE CON L’INDUSTRIALE AL FINE DI ASSICURARE ALLE LAVORATRICI IL RISPETTO DEI LORO DIRITTI

3. CHIEDEREMO ALL’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI FARSI PARTE DIRIGENTE AL FINE
DI ASSICURARE UNA GESTIONE POLITICA DELLA CRISI

4. SOSTERREMO QUALSIASI INIZIATIVA PROMOSSA DALLE LAVORATRICI E DALLE LORO
RAPPRESENTANZE SINDACALI.

Il segretario comunale
MAURO VISARI

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