LATINA – Sei ragazzi, tutti poco più che ventenni, sono stati fermati per l’omicidio di Matteo Vaccaro, 30 anni, di Latina, avvenuto poco prima della mezzanotte al Parco Europa. Sono Alex Marrroni, 20 anni, incensurato, Gianfranco Toselli e Francesco D’Antonio di 22 e Paolo Peruzzi, 23 anni, tutti noti alle Forze dell’ordine. E poi, Matteo Ciaravino e Fabrizio Roma, anche loro di 22 anni, insensurati. Sono tutti accusati di omicidio aggravato in concorso, possesso di arma illegale e di cocaina. Ad impugnare la pistola era il più giovane, Alexa Marroni, classe ’90.
I FATTI – Doveva essere un chiarimento dopo una lite scoppiata sabato sera nel ristorante Pietranuda di Via Lago Asccianghi quando si erano affrontari Francesco D’Antonio, già noto alle forze dell’ordine, e Matteo Vaccaro: il primo voleva difendere l’onore di un cugino cacciato dal locale perché ubriaco. Non era finita lì, servivano delle scuse formali. Per questa ragione i due si sono dati appuntamento al Parco Europa, prima di mezzanotte ed è qui che tutto si è consumato in pochi minuti.
I fratelli Vaccaro, Matteo e Valerio, 30 e 28 anni, sono arrivati per primi, ma in un attimo si sono ritrovati accerchiati da sei persone. Forse Vaccaro ha tirato fuori una scacciacani che aveva con sé, mentre dal gruppo un ragazzo di vent’anni, Alex Marroni, incensurato, ha fatto fuoco tre volte: un proiettile ha pericolosamente attraversato la strada finendo nella vetrina di un negozio di ottica, l’altro è andato vuoto, ma il terzo ha centrato il cuore di Matteo che è crollato a terra. La banda, arrivata con due auto, è risalita a bordo della prima, una Athos, abbandonando una Mini Minor sul luogo del delitto.
Valerio ha capito la gravità delle situazione e ha chiesto aiuto ad un cugino che abita da quelle parti, una corsa disperata al Goretti, ma inutile. Matteo è arrivato morto. Le indagini della Polizia sono scattate immediatamente: alcuni testimoni e lo stesso fratello della vittima hanno fornito i primi elementi, poi gli avventori del locale testimoni della lite di sabato, tutti hanno consentito di identificare i primi due del gruppo criminale, che hanno confessato, daavnti al magistrato Giuseppe Miliano. A catena sono arrivati gli altri fermi.
“Il caso è chiuso” – ha detto il dirigente della Mobile Cristiano Tatarelli.
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Trovata anche l’arma del delitto una Bernardelli calibro 7,65 completa di di caricatore e cartucce, era sotterrata nel giardino di casa di Marroni insieme con 27 grammi di cocaina. Non è escluso che il ragazzo ne avesse fatto uso prima di andare all’appuntamento. Nella notte era stata recuperata la scacciacani di proprietà di Vaccaro, era nell’erba, accanto ad una panchina.
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