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Omicidio Vaccaro: “Ferocia che colpisce per la futilità”

CLAUDIO MOSCARDELLI – “L’uccisione di Matteo Vaccaro con protagonista un gruppo di sei giovani di cui il più grande di 22 anni è di una ferocia che colpisce per la futilità dei motivi: un banale litigio e l’uccisione avvenuta due giorni dopo. Più che di criminalità, in questo caso dobbiamo palare di violenza che si è manifestata in una forma che è di minaccia incontrollata per tutti i cittadini. Ogni persona, ragazzo o meno giovane, può incappare in un “branco” o in un singolo ce è pronto a sopprimere una vita senza esitazione per un banale litigio, figuriamoci per qualche motivo di divergenza o discussione più importante. Ciascuna famiglia è minacciata da questa violenza, alimentata da una presenza di armi nella nostra Città che circolano in grande quantità. Voglio sottolineare ancora una volta la capacità e l’efficienza del Questore D’Angelo, dei suoi collaboratori, della Polizia e di tutte le forze dell’ordine, che stanno contrastando la criminalità con grande efficacia e che riescono a dare un segnale forte di risposta rapidissima alla città di Latina con l’arresto dei protagonisti. Il Ministero dell’Interno deve finalmente capire quali sono le difficoltà delle forze dell’ordine che hanno organici insufficienti, mai adeguati da decenni. Non è possibile continuare ad ignorare questo territorio, magari a favore delle città del nord, nonostante le responsabilità passate dei vertici delle istituzioni che ci propinavano statistiche rassicuranti, che tanto danno hanno prodotto al nostro territorio, oltre alla sottovalutazione dei fenomeni criminali locali che sono cresciuti a dismisura. La mentalità che considera la criminalità locale come di serie C è dura ad essere sconfitta e in molti resiste. La violenza che ha invaso le nostre strade deve essere sconfitta con un’azione costante delle forze dell’ordine che deve colpire ogni forma di violenza o di mancato rispetto della legge. Il messaggio deve essere forte e di pieno sostegno all’azione delle forze dell’ordine: deve essere chiaro a tutti che uccidere una persona come è accaduto troverà forze dell’ordine e magistratura pronte a colpire duramente i responsabili e che non c’è nessuno spazio per immaginare che “imprese” del genere possano essere il battesimo di nuove “bande criminali” che aspirano ad essere protagoniste sulla scena cittadina. La nuova amministrazione comunale dovrà essere rigorosa nel recidere ogni contatto della criminalità con le istituzioni, garantire trasparenza nell’azione di governo, sostenere con il pieno organico della Polizia Municipale e con la videosorveglianza le forze dell’ordine e sviluppare un’azione profonda e costante di politiche positive per i cittadini. I servizi nei quartieri e la loro vivibilità, servizi sociali più estesi ed efficaci, politiche per la cultura, per la scuola e di educazione e formazione dei giovani alla cittadinanza e al valore della vita sono il compito che il nuovo Sindaco dovrà assolvere insieme alla comunità cittadina, per ricostruire o rafforzare i valori di solidarietà, di tolleranza, di rispetto per la vita propria e per gli altri.

ROBERTO BERGAMO – Dopo quest’ultimo tragico evento mi sento tremendamente amareggiato.
La mia città è morta, ma poche persone se ne sono accorte o meglio in loro regna l’indifferenza più totale. Fanno “spallucce” davanti a tutto ciò e si voltano senza fermarsi nemmeno un momento, proseguendo il loro cammino esclusivamente verso i loro interessi.
In tutto questo c’è qualcuno che ancora si domanda “ma la politica dovè ?”, “perché non fa niente ?”, quel qualcuno ancora non si è accorto che anche la politica è morta. E anche da morti quei “bravi politici” pensano esclusivamente a come risorgere, a chi candidare, con chi fare alleanze, chi candidare a sindaco e chi raccomandare. Si limitano soltanto a quelle poche righe di routine inviate ai giornali, poi si voltano e dimenticano.
IO NON DIMENTICO. IO VOGLIO AFFRONTARE. Voglio provare a rianimare questa città. Questi ultimi anni colmi di eventi tragici mi stanno segnando tremendamente l’anima.
L’unico spiraglio di luce lo vedo in quelle poche persone che credono nella legalità e nella solidarietà per una società più sana, tra cui il Questore di Latina e tutti i professionisti e le associazioni che operano per il sociale. E’ proprio con il loro aiuto che pian piano si può ripartire.
Abbiamo ormai capito tutti che occorre intervenire con estrema urgenza nell’immenso e complesso mondo dei giovani. Io mi trovo all’interno di questo mondo e quindi parlo da persona informata e direttamente coinvolta. Le problematiche sono molteplici, dure da affrontare e risolvere ed è inutile starle qui ad elencare, perché se un ragazzo spaccia, ruba, estorce, minaccia, aggredisce, spara, fino ad uccidere, è palese che ci sono dei gravi problemi sociali nel mondo dei giovani. Allora rimbocchiamoci le maniche e diamoci da fare, come primo passo occorre organizzare convegni, tavole rotonde, forum, congressi, ecc., per riflettere e sensibilizzare la cittadinanza.
Ritengo che quello che sta accadendo da tempo è la naturale conseguenza della morte di una città, che lascia i suoi figli più piccoli allo sbando, orfani di una madre e senza alcun punto di riferimento e di ritrovo. E’ per questo che arrivo ad una conclusione semplicemente logica, Latina ha un estremo bisogno di centri sociali e strutture ricreative e culturali comunali, dislocati in ciascun quartiere della città, in modo da dare un punto di riferimento, incontro, confronto e di ascolto ai giovani di ciascun quartiere, che hanno “fame” di questo.
Questa è sicuramente una delle “cure” più efficaci per il mondo di noi giovani.
Concludo questa mia lettere di speranza, con il desiderio che magari un giorno, uno di questi centri sia dedicato a “MATTEO VACCARO”.
Un abbraccio forte ai familiari di Matteo ed in particolare all’amico Alberto.

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