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Audio – Omicidio Vaccaro, i sei emulavano la Banda della Magliana

Il parco Europa, teatro dell'omicidio

LATINA – Volevano essere la nuova Banda della Magliana. Se lo dicevano al telefono, Paolo Peruzzi, Gianfranco Toselli, Francesco D’Antonio, Matteo Ciaravino,  Fabrizio Roma e Alex Marroni, i ventenni considerati gli autori dell’uccisione di Matteo Vaccaro. Emerge dalle telefonate intercettate dalle forze dell’ordine. Il gruppo si era organizzato e voleva imporsi con metodi violenti ai loro coetanei, impossibile accettare che Matteo Vaccaro avesse cacciato dal suo locale (il ritorante Pietranuda) un loro “protetto”, perché ubriaco.

E oggi, proprio di questo, si discuterà tra i componenti del Comitato sull’ordine e la sicurezza convocato d’urgenza dal Prefetto Antonio D’Acunto. In contemporanea, a mezzogiorno, sarà effettuata l’autopsia. I particolari nel servizio di Antonio Bertizzolo ASCOLTAaudioanto 3-2]

Per gli investigatori è tutto chiaro: l’omicidio è stato commesso per motivi futili, con l’intento da parte degli autori di affermare la loro forza criminale di fronte ad una richiesta di scuse di Matteo Vaccaro dopo una lite scoppiata nel suo locale. Alex Marroni ha ammesso di aver sparato e ha raccontato agli investigatori che gli altri del gruppo sapevano che lui era armato, ma anche detto che il colpo doveva essere sparato in aria, per spaventare, non per uccidere.

Il dirigente della Mobile Tatarelli. Accanto la pistola usata per l'agguato

 “L’uccisione di Matteo Vaccaro con protagonista un gruppo di sei giovani è di una ferocia che colpisce per la futilità dei motivi. Più che di criminalità, in questo caso dobbiamo palare di violenza che si è manifestata in una forma che è di minaccia incontrollata per tutti i cittadini – ha commentato Claudio Moscardelli candidato sindaco del Pd – Il Ministero dell’Interno deve capire che non è possibile continuare ad ignorare questo territorio”.

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