Pannone: “Per la Tia ora è il caos”

Giuseppe Pannone

LATINA – La 3° sezione della Commissione Tributaria Provinciale di Latina pare che abbia completamente trasformato il proprio orientamento. Da quanto si apprende i giudici tributari avrebbero affermato la natura non tributaria della tariffa, che sarebbe il corrispettivo di un servizio, quindi sottoposto a IVA. Ma la sezione non si sarebbe limitata a cambiare opinione, perché al mutamento è corrisposta anche la condanna degli utenti a pagare le spese in favore della LatinAmbiente, mentre  in precedenza, quando ha accolto i ricorsi dei cittadini, le compensava.
Insomma le recenti decisioni hanno l’effetto di disorientare ancora di più su una materia delicatissima che riguarda la pressione tributaria su famiglie e imprese ed un servizio essenziale come quello della gestione dei rifiuti.
Alla base della decisione sarebbe una circolare del Ministero dell’Economia (3/2010), un intervento valutativo che non ha né il valore di sentenza né, tanto meno, la  vincolatività di una legge non essendo fonte normativa.
Mentre una sentenza della Corte Costituzionale (238/09) assume il valore di una delibera condominiale!
Non è così. A confermare il fatto che la TIA 1 (Tariffa di Igiene Ambientale) è un tributo cui non è applicabile l’IVA anche la Corte di Cassazione a Sezioni Unite e le sentenze della Corte dei Conti del Piemonte (65/2010) e della Lombardia (21/2011), quest’ultima pubblicata il 28.1.2011.
Ad aggravare la situazione ci si è messo anche il legislatore che, mostrando scarsissima fantasia, ha stabilito un nuovo tributo, denominandolo TIA 2, usando il medesimo acronimo per una modalità diversa di prelievo.
Nel caos legislativo ed interpretativo, gli unici a rimetterci sono i cittadini, confusi e disorientati, ma nello stesso tempo vessati da tasse locali che continuano a salire rispetto a servizi sempre più scadenti.
Non è accettabile che il tema venga affrontato alimentando il contenzioso tra utenti ed amministrazione (le cause sono contro la LatinAmbiente, società partecipata dal Comune al 51%) né che tutto si scarichi sui cittadini.
Continuo a ritenere che bisogna sottrarre alla Latina Ambiente il servizio di riscossione del tributo, contestarle  le inadempienze anche in merito al servizio di pulimento ed arrivare allo scioglimento della società partecipata.
E’ comunque un tema politico su cui i candidati a sindaco devono, da un lato, fare chiarezza sulle responsabilità, dall’altro, proporre una soluzione rigorosa e chiara. La politica non può voltarsi dall’altra parte!

Riceviamo e pubblichiamo da

Giuseppe Pannone

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