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La presidente Polverini è commissario per l’arsenico: “Ora gli interventi”

Renata Polverini

LATINA – La presidente della Regione Renata Polverini è stata nominata commissario per l’emergenza arsenico nel Lazio. I nuovi poteri le sono stati assegnati con un’ordinanza della presidenza del Consiglio dei ministri datata 28 gennaio 2011 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 12 febbraio. Alla governatrice è stato richiesto di «predisporre il piano generale degli interventi urgenti per la salvaguardia della pubblica incolumità e quantificare relative spese» e di «intraprendere le azioni necessarie affinchè i comuni interessati e l’Autorità d’Ambito pianifichino, entro il termine dello stato di emergenza, interventi per garantire il rispetto dei parametri stabiliti dal decreto legislativo n. 31/2001un piano ad hoc per uscire dall’emergenza»

L’audizione di oggi ha posto in evidenza come l’emergenza arsenico sia stata condotta senza il coordinamento tra tutti i soggetti che svolgono un ruolo determinante nella gestione del servizio idrico e nella doverosa attività di informazione e garanzia ai cittadini utenti. “In campo – spiega Filiberto Zaratti Consigliere regionale di Sinistra ecologia e libertà – ora c’è il Commissario per l’emergenza e ci aspettiamo che vengano adottate tutte le necessarie e urgenti iniziative per rimuovere le situazioni di pericolo, garantire l’erogazione di acqua rientrante nei parametri stabiliti dalla Ue e assicurare le indispensabili azioni di assistenza alle popolazioni coinvolte”.

Sull’emergenza arsenico, dopo l’esposto alla Procura di Latina non l’unico presentato per l’area pontina, Legambiente annuncia: Non serve un commissariamente,«sull’arsenico nell’acqua manca qualsiasi chiarezza. Serve coinvolgimento, concertazione, con i cittadini e gli amministratori». «Con il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri si ordina anche ai sindaci dei Comuni le cui acque destinate al consumo umano presentano valori di arsenico maggiori di 10 microgrammi per litro di emettere ordinanze di non potabilità prendendo atto dell’inesistenza di una qualsiasi ulteriore deroga in materia». Per Claudio Pelagallo, di Sinistra Ecologia Libertà, è necessario individuare le responsabilità: “In tutta questa vicenda – dice – spetta agli organi competenti fare chiarezza”.

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