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“Non basta un aumento (illeggittimo) del caffè per attaccare l’Ascom”

LATINA – Abbiamo letto con enorme stupore la notizia che alcuni (sei!!!) bar storici di Latina hanno deciso -autonomamente ed in spregio di un divieto specifico della ANTITRUST – di concordare un aumento del costo della tazzina di caffè e del cappuccino che va dal 15 al 20 %.
Sebbene la normativa vigente lasci libero ogni operatore di applicare il costo che ritiene, l’Antitrust intervenne alcuni anni fa impedendo  a chiunque – ed in primo luogo alle Associazioni di categoria – di promuovere riunioni con gli operatori atte a fissare i costi delle consumazioni da praticare agli utenti.
Ciò perché –  secondo il legislatore – poteva essere da un lato un impedimento al libero esercizio della attività imprenditoriale e dall’altro si andavano a costituire delle sorti di “cartello” che non davano scampo agli altri operatori.
Insomma le Associazioni di Categoria  possono discutere di tutto, di programmazione del settore, di politiche di sviluppo commerciale, di marketing, di tributi, di promozione e quant’altro ma non possono arrogarsi il diritto di fissare il prezzo delle consumazioni che dovrebbe essere poi recepito dalla categoria.
Ripetiamo, così è da oltre 10 anni e meraviglia che operatori storici da noi stimati facciano finta di ignorarlo arrivando a giustificare la loro decisione con un attacco immotivato alla nostra organizzazione ed esponendosi addirittura non solo all’accertamento delle Autorità di controllo (Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza) ma gettando sulla categoria un discredito che non merita.
E’ noto infatti che la FIPE e la ASCOM Confcommercio Imprese per l’Italia provincia di Latina hanno sviluppato una forte azione verso il Comune di Latina per quanto riguarda la tassazione dei Rifiuti, proprio per non far aumentare i costi di gestione degli esercenti. E la nostra battaglia è stata vinta tanto che il Comune di Latina si trova in una grande impasse sulla sua applicazione futura e la Soc. Latina Ambiente si trova in un mare di guai tra rimborsi iva, contenziosi ecc.
E’ noto infatti che la nostra Associazione ha prodotto una ipotesi di Piano dei Pubblici esercizi che il Comune di Latina sta valutando per le sue proposte innovative atte a salvaguardare il tessuto commerciale degli operatori situati proprio nella parte storica della città.
E’ noto infatti che l’ASCOM Confcommercio  di Latina è l’unica che ha sviluppato una forte azione atta a valorizzare lo sviluppo economico e turistico della città in sinergia con la Camera di Commercio di Latina e la Regione Lazio, con le attività del Centro Commerciale Naturale e con le ipotesi di rilancio della Marina di Latina.
Sono di questi giorni gli incontri con i Dirigenti del Comune di Latina per affrontare proprio la questione dei gazebo, per risolvere la quale si è giunti a concordare una imminente decisione che salvaguarderà per almeno altri 5 anni il loro attuale posizionamento.
Insomma, di cosa parlano questi  operatori e perché hanno dovuto attingere al peggiore pressapochismo per giustificare la loro decisione? Essi sono liberi di fare tutti gli aumenti che ritengono. E’ una politica commerciale che noi non condividiamo ma che rispettiamo. Ma lascino liberi gli altri operatori del settore di agire come meglio ritengono e soprattutto non scendano nel ridicolo attaccandoci pretestuosamente.
Invitiamo gli stessi ad uno sforzo di maggiore obiettività e a non assumere altre iniziative che rischiano di ritorcersi verso l’ intera categoria come un boomerang.

Riceviamo e pubblichiamo da

Ascom Confcommercio

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