Processo Damasco: ascoltato un altro pentito. Caso Fondi in cassaforte

LATINA – Nuova udienza per il processo Damasco in Tribunale, durante il dibattimento davanti al Collegio Penale è stato ascoltato un altro pentito, si tratta di Dario De Simone, che ha parlato degli affari  sul territorio pontino: armi, droga e assegni – ha raccontato rispondendo alle domande del pm Maria Cristina Palaia, collegato in videoconferenza. Riferendosi agli imputati nel processo, ha detto di non ricordare quale dei Tripodo avesse incontrato, ma  ha descritto quello con cui aveva rapporti riferendo anche fatti specifici come, per esempio che in un’occasione rifornì i Casalesi di kalasnikov e pistole. L’uomo, rimasto nel clan dei Casalesi fino all’arresto nell’operazione Spartacus – sempre secondo il racconto – quando era in attività uccise una persona che aveva partecipato all’omicidio del padre dei Tripodo. Il pentito è apparso confuso quando gli è stato chiesto di circostanziare i fatti. Si torna in aula domani.

E’ arrivato intanto anche il parere della Prefettura, sulla richiesta di acquisizione fatta pubblico ministero Maria Cristina Palaia, delle relazioni della Prefettura e della Commissione d’accesso sulle infiltrazioni mafiose nell’amministrazione comunale, opera dell’ex prefetto di Latina Bruno Frattasi. “Non sono vincolate dal segreto di Stato, ma sono comunque degli atti riservati”, per questo  i giudici hanno deciso che gli atti non possono essere fotocopiati, ma devono essere custoditi nella cassaforte del Tribunale. Le parti si dovranno adeguare e potranno soltanto prenderne visione.