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Rimorchiatore, nuova telefonata a Gaeta, ma l’attesa non finisce

Il rimorchiatore italiano Asso Ventidue

GAETA – Una telefonata di pochi minuti nel pomeriggio di ieri, la seconda nella quale Luigi Chiavistelli, comandante di Gaeta del rimorchiatore Asso Ventidue, bloccato in Libia da sabato, e da due giorni di nuovo nel porto di Tripoli, ha ribadito alla moglie che «stanno tutti bene».

«L’ho sentito per pochissimi minuti – racconta Maria Chiavistelli all’agenzia Ansa – non è sceso nei dettagli, ha solo detto che lui e il resto dell’equipaggio sono più tranquilli e stanno bene». «Non ha aggiunto altro, chissà forse per non farmi preoccupare – ha concluso la donna – non mi ha parlato dei militari libici, dei tempi di soluzione di questa vicenda. Io so solo che spero di rivederlo il prima possibile».

Dello stesso tenore la nota della compagnia armatrice: «Apprezziamo il fatto che anche oggi, nel tardo pomeriggio, ci sia stata data la possibilità di comunicare con l’Asso Ventidue. La comunicazione ha riguardato solo ed esclusivamente lo stato di salute dell’equipaggio, che confermiamo essere buono» ha detto ieri in una breve dichiarazione, Mario Mattioli, amministratore delegato di Augusta Offshore.

Intanto a Gaeta un nuovo allarme è stato lanciato dal presidente dell’associazione «Amare», Nino Di Maggio per la sorte di altri due marittimi imbarcati per la Libia: da giorni, infatti, non si avrebbero più notizie di un marinaio di trent’ anni e di un graduato di settanta. Sono stati inutili i numerosi tentativi di contattarli al telefono.

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