LATINA – Intervento di Claudio Barbaro, candidato al consiglio comunale della “lista Pennacchi per Latina – FLI”. Riceviamo e pubblichiamo
«La politica degli annunci della Polverini è la fotocopia di quella già fallita a Roma di Alemanno. Gli investimenti per Latina mare faranno la stessa fine degli stadi di Roma e Lazio. Agli annunci roboanti delle campagne elettorali i cittadini devono rispondere con scelte radicali per ridare fiducia ad una città depressa dalle promesse e dalle lotte interne». Con queste parole il candidato al consiglio comunale per la lista “Pennacchi per Latina – FLI”, Claudio Barbaro, interviene in merito allo sviluppo della marina di Latina.
«E’ bellissimo sentir parlare di intenti e di buoni propositi ma fa sorridere è che a farlo sia la stessa classe dirigente che ha governato la città negli ultimi diciassette anni. Il presidente della Regione Polverini, che tanto è vicina a questa campagna elettorale, dimentica di dire la verità e cioè che il declino di Latina è stato causato da una politica inconcludente e disfattista. Per capire di cosa il litorale pontino ha bisogno basta guardare in che condizioni sono le abitazioni oggetto di un degrado costante. Per non parlare della spiaggia che arretra ogni giorno perché né la Regione, né il Comune si sono mai interessati di effettuare la manutenzione ordinaria dopo l’opera di ripascimento effettuata quasi dieci anni fa. Il mare è una risorsa se si pensa però di inserirlo all’interno di una politica e di una programmazione di sviluppo turistico che non può passare su grandi opere con tempi di realizzazione lunghissimi. Bene quindi il porto canale di Rio Martino che dopo trenta anni dalla presentazione del progetto però non è accettabile che venga fatto passare come innovativo. Parlano di progetti ma dovrebbero spiegare quali sono i capiotoli di bilancio a cui fanno riferimento nello specifico e soprattutto perchè ad una programmazione di investimenti non è corrisposta l’apertura di un solo cantiere. Si deve pensare alla riqualificazione, alla gestione ordinaria del litorale, a quanto è fattibile nell’immediato, a dare alle imprese l’opportunità di investire, anche con la sburocratizzazione delle amministrazioni, regionale e comunale in oprimo luogo, e solo così il futuro di questa città e del suo patrimonio naturale potrà essere a portata di mano».