LATINA – Alle prime ore dell’alba la Squadra Mobile di Latina al temine di indagini coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, ha eseguito sette ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP presso il Tribunale di Latina nei confronti del clan Di Silvio-Ciarelli .
Gli arrestati devono rispondere dei reati di tentato omicidio, porto e detenzione illegale di armi da sparo, danneggiamento, incendio e minacce gravi. “Qui la guerra criminale non c’entra – spiegano gli investigatori – ma il quadro che emerge consente di confermare la potenza dei due clan che collaborano fra loro, hanno armi a disposizione, e un medesimo modus operandi”. Due in particolare gli episodi cui si riferisce l’operazione: il primo, la gambizzazione di Alessandro Zof avvenuta a Latina ad aprile scorso. Per il fatto è finito in carcere Cristian Liuzzi, accusato di tentato omicidio, mentre i domiciliari sono stati disposti per una ragazza di 21 anni accuasata di aver attirato in trappola Zof.
Ascolta il dirigente della Mobile Cristiano Tatarelli
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L’operazione segue anche le indagini su un secondo episodio, la cosidetta “fuitina” che aveva visto protagonisti due minorenni. Per vendicare l’onore della ragazza, figlia di Armando Di Silvio, noto esponente del cla roma stanziale a Latina, la famiglia composta dallo stesso Armando con Giuseppe Pasquale e Samuele aveva sparato circa 20 colpi di pistola contro l’abitazione dei genitori del ragazzo in Via Epitaffio, incendiando poi l’auto di famiglia, rivolgendo pesanti minacce . La copertura era stata loro offerta da Ferdinando e Antongiorgio Ciarelli.
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Le indagini sono state condotte grazie anche ad una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali attraverso le quali sono state registrate conversazioni intercorse tra gli indagati nel loro tipico idioma Rom.