Confcommercio Latina e Faita Federcamping Lazio intervengono sulla questione campeggi

LATINA – Confcommercio Latina e Faita Federcamping Lazio ribadiscono le loro posizioni in merito alla situazione dei campeggi in provincia di Latina. Premettendo che non si mette in discussione l’operato della magistratura, sottolieano come campeggi e villaggi hanno una particolare rilevanza in provincia di Latina, che con le sue 60 imprese si pone al 5° posto nella classifica nazionale. In particolare il Comune di Fondi ha un flusso turistico di 108 mila 374 arrivi e 713 mila 782 presenze annue. La maggior parte delle strutture sono sorte negli anni ’50 con autorizzazioni prefettizie e nel corso degli anni hanno ottemperato a tutti gli adempimenti di carattere amministrativo che gli sono stati richiesti in assenza di un quadro normativo generale di riferimento, agendo spesso in maniera autonoma. Questa confusione e carenza normativa ha creato forti difficoltà anche negli organi di controllo. È inevitabile, dunque, che tutto questo abbia poi prodotto quanto successo negli ultimi anni nella Marina di Latina o quanto sta accadendo oggi a Fondi. In questi contesti, la posizione delle due associazione è sempre stata chiara: “non intendiamo difendere chi ha infranto la legge, ne vogliamo mettere in discussione l’operato degli organi di controllo, della magistratura o di ogni altro organo Istituzionale preposto al rispetto delle norme; ci stiamo invece impegnando, a livello regionale e locale, per affrontare e risolvere questi problemi e queste carenze”. Anche per il nostro impegno infatti nel 2007 la Regione Lazio ha finalmente rimesso mano alla normativa turistica emanando la legge 13/2007 e nel 2008 lo specifico regolamento del comparto turistico all’aria aperta n. 18/2008 e ancora il giorno 8 giugno u.s. la XV Commissione Consiliare Permanente Sviluppo Economico, Innovazione, Ricerca e Turismo ha licenziato le modifiche alla legge n. 13/2007 relativa alla disciplina delle strutture turistiche all’aria aperta. Inoltre, negli ultimi mesi abbiamo avviato con i comuni un rapporto di collaborazione e di impegno anche diretto per gli adempimenti di loro competenza, nella fattispecie anche con il Comune di Fondi, dove si è giunti alla adozione della Variante prevista ai sensi delle norme di Legge.

È in questa ottica che intendiamo rappresentare la preoccupazione che la mancata considerazione della situazione complessiva, delle inadempienze di alcune amministrazioni, e soprattutto delle difficoltà normative con cui gli operatori hanno esercitato la loro attività nel corso di questi anni, possa creare un blocco definitivo di un comparto economico e sociale importante, con evidenti ripercussioni negative sull’intera economia ed occupazione della Provincia.

Riteniamo infatti che, facendosi ognuno carico della particolarità e della specificità della situazione, si possano costruire le condizioni per cui le necessarie indagini della magistratura, le discussioni in Consiglio Regionale per la modifica delle norme e gli adempimenti dei comuni, si possano svolgere con gli operatori in regolare apertura ed attività, i lavoratori in occupazione stabile, ed i turisti fruitori dei nostri servizi nelle nostre terre.

Ed è per quanto esposto che chiediamo ancora una volta agli organi preposti, anche in questa fase di indagini in corso, la riapertura anche in via temporanea delle Imprese, considerando soprattutto il possesso delle strutture delle autorizzazioni amministrative e dei requisiti igienico-sanitari previste dalla legge.

È in questa direzione che auspichiamo l’impegno e la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, Imprese, Lavoratori, Associazioni ed Istituzioni, per un obiettivo comune e condiviso ovvero quello di rafforzare il turismo all’aria aperta quale fonte di sviluppo economico, culturale ed occupazionale.