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AUDIO – COMMA 153 SALVA ABUSI
Tedeschi: “Fazzone non ne approfitti”
Pronto il ricorso alla Corte Europea

De Amicis e Tedeschi in un momento della conferenza stampa all'Hotel Europa

LATINA – “Una sostanziale sanatoria urbanistica che fa salvi dieci anni di irregolarità e abusi edilizi, commessi nelle zone agricole della nostra regione, approvato nella notte buia della democrazia”.

Così la consigliera regionale dell’Idv, Anna Maria Tedeschi ha parlato in una conferenza stampa tenutasi questa mattina all’Hotel Europa di Latina  dell’ormai noto ” comma 153″, contenuto nel maxi-sub-emendamento con cui la maggioranza di centrodestra in Regione ha approvato l’assestamento di bilancio.

“Mi riferiscono che il comma si applica perfettamente alla villa abusiva della moglie del senatore del Pdl, Claudio Fazzone, realizzata fuori standard  nel comune di  Fondi. Voglio proprio sperare che il senatore non  voglia approfittarne che anzi ne prenda le distanze”.

Nella sala delle conferenze dell’Hotel Europa di Latina in via Emanuele Filiberto, acompagnata dal coordinatore provinciale IdV, Enzo De Amicis (assente invece il Presidente dell’associazione “Libera”, Antonio Turri, che aveva inizialmente dato la sua adesione) la Tedeschi ha allargato l’orizzonte alle “gravi violazioni commesse dalla maggioranza regionale in fase di assestamento di bilancio. Sono state minate  – ha detto – le regole della democrazia pertanto, considerata l’autonomia di cui godono le amministrazioni regionali, è necessario presidiare ed avviare un’azione forte di contrasto in tutti i territori a partire dalle città capoluogo.  Inizio dalla città di Latina perché ritengo inaccettabili gli affronti alle regole della democrazia in particolare in questa Provincia”.

Un lungo passaggio della conferenza è stato dedicato anche alla norma  che stravolge gli standard degli asili nido: meno metri quadrati a disposizione dei piccoli alunni e meno assistenti ASCOLTAaudiotedeschi]

I gruppi di opposizione al Consiglio regionale del Lazio hanno rivolto un appello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e hanno annunciato un ricorso alla Corte di giustizia europea per denunciare la mancanza di rispetto delle procedure democratiche.

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