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AUDIO – CRISI MIDAL
Il punto con la Cgil
Interviene anche Barberini

LATINA – Situazione di stallo per la trattativa Midal, la società titolare del marchio Sidis la cui vertenza resta  all’attenzione delle cronache. I sindacati che stanno seguendo la vicenda si dicono preoccupati per lo spezzettamento delle attività. La Distribuzione Logistica Forniture società con sede a Fondi utilizzerebbe un socio locale del gruppo Sigma, probabilmente la Cedis Izzi Spa,  ma solo per 12 punti vendita. Richiesto alla società un il punto. Anselmo Briganti della Cgil.

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MIDAL – “Il caso Midal è complesso ed evolve molto velocemente – dicono i consulenti legali Midal – i tavoli ancora aperti riguardano la situazione relativa ai dipendenti amministrativi e della logistica. Purtroppo ad oggi non abbiamo elementi concreti di novità che ci possano aprire nuovi percorsi, poiché anche i grossi gruppi nazionali finora contattati hanno mostrato disinteresse nei confronti della piattaforma logistica. Ci auguriamo in ogni caso che i legittimi diritti di questi lavoratori non compromettano le aspettative concrete di occupazione dei quasi 300 lavoratori. Rispetto ai dipendenti dei corner e interinali evidenziamo che gli stessi non sono lavoratori assunti dalle società del gruppo Midal.” Per quanto riguarda i fornitori “i debiti accumulati non sono di modeste entità. Abbiamo voluto spiegare a tutti, indistintamente, che allo stato attuale il gruppo non può saldare i rispettivi debiti. Inutile dire – concludono i legali – che sono giorni molto intensi, durante i quali si sta studiando ininterrottamente lo strumento più opportuno per la ristrutturazione del debito Midal, e non viene esclusa nessuna strada, compresa quella di giungere ad una procedura di concordato.”

BARBERINI – “Al rientro dalle ferie ho con stupore e dispiacere letto alcuni articoli riportanti affermazioni provenienti dalla Midal Spa, riguardanti la mia persona, e nello specifico atti ad imputare al mio pregresso operato l’attuale stato di crisi. Mi corre quindi l’obbligo di esternare, quanto sino ad oggi ho tenuto riservato, invocando, anche a rettifica della citata notizia, la pubblicazione della presente.
Ebbene:

– nel corso del 2010 la Midal, su mia richiesta, ebbe a commissionare ad una nota società di revisione una verifica di gestione, anche atta a supportare strategie future. Tale verifica da un lato non evidenziò alcuna criticità di gestione, dall’altro lato, in un contesto di generale crisi dei mercati, supportò un piano di rilancio che fu deliberato dall’assemblea dei soci, dall’organo di gestione (i cui componenti sono ancora in carica) e dagli organi di controllo;

– nell’ambito dell’attuazione del piano, ancorché deliberato, vi furono ostacoli frapposti dalla proprietà, componente anche l’organo di gestione, così che, in assenza di linee condivise (e soprattutto non essendo io in accordo con le diverse e nebulose prospettive da altri indicate), giunsi alla decisione di dimettermi, già dall’estate 2010;

– nel contesto delle dimissioni e dei dissidi, la proprietà effettuò una attenta verifica della gestione, peraltro già effettuata dalla citata società di revisione, e nulla rinvenendosi di errato  nei pregressi comportamenti, la società ebbe ad esplicitare, anche formalmente, la correttezza delle pregresse condotte;

– successivamente alle mie dimissioni il piano deliberato non fu attuato, tanto che mi risultano richiami effettuati all’attuale organo gestorio sul punto, e fu posta in essere una diversa condotta (sul cui merito non voglio entrare);

– da tale diversa condotta, proprio non condividendo i comportamenti, già all’epoca mi sono voluto allontanare, così che i riferimenti al passato, per giustificare quanto oggi sta accadendo, sono del tutto fuori luogo, per non dire altro.

Avrei preferito mantenere sui fatti il riserbo che mi caratterizza, ma simili divulgazioni, documentalmente smentibili, mi hanno costretto alla odierna esternazione in rettifica, certo che ove fossero stati seguiti i piani di allora, già deliberati dalla società, nessun contesto come quello attuale mai si sarebbe verificato. Tanto ciò è vero che dalla cessazione dei miei compiti è decorso un anno e che all’epoca i rapporti con banche, fornitori e dipendenti erano regolari.
Augurando a tutti i collaboratori del Gruppo Midal un futuro più sereno, e a tutela della mia persona, chiedo pubblicarsi la presente nota di rettifica.

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