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MIDAL
Parla anche l’ad della Dlf di Fondi
La lettera integrale

LATINA – Continua a colpi di “botta e risposta” il caso Midal. Dopo l’intevento dei lavoratori, ora arriva anche la lettera dell’amministratore della D.l.f, la società che ha intenzione di prendere in afftitto 12 punti vendita Sidis.

La pubblichiamo integralmente:

Egregio Direttore,
sono Francesco Favoccia e leggo, da diversi giorni ormai, notizie che riguardano me personalmente ed una società che amministro, la D.L.F., riguardanti i problemi del gruppo Midal e le possibili soluzioni.
Ho deciso di scrivere perchè, comprensibilmente, nella concitazione del momento, sono state riportate situazioni e punti di vista non rispondenti al vero, oltre al coinvolgimento di persone e società che nulla hanno a che fare con la vicenda Midal.
Non e’ ovviamente colpa dei giornalisti ma, quasi certamente, da un difetto di comunicazione.
Vorrei quindi ricostruire nel dettaglio l’intero percorso cominciando a meglio definire la mia figura:
io sono un dirigente d’azienda che ha lavorato per molti anni all’interno di una importante società della distribuzione organizzata e durante quel lungo periodo, grazie alla lungimiranza del titolare, il signor Mario Izzi, ho maturato una rilevante esperienza nel mondo dei supermercati.
Circa dieci anni fa ho deciso di lasciare il mio incarico per motivi esogeni al mio rapporto personale e professionale con il signor Izzi e, dopo un breve e scarsamente significativo periodo presso un diverso soggetto, ho cominciato a lavorare in proprio.
In sintesi ho fondato alcune piccole società che si occupano di turismo, di agroalimentare e della gestione di supermercati.
Da qualche anno collaboro di nuovo con Mario Izzi e gestisco la piattaforma distributiva dei prodotti freschi del gruppo.
Un paio di mesi fa, i primi del mese di luglio, venni chiamato da un mio vecchio collega ed amico a recarmi presso la Midal di Latina per procedere ad una analisi della situazione complessiva che si poneva come obiettivo la ricerca di possibili ambiti di collaborazione.
Ho cominciato quella che tecnicamente viene definita una “due diligence” sia della struttura centrale sia del mondo dei punti vendita.
Ho parlato a lungo per diversi giorni con la signora Rosanna Izzi che ha assunto da pochi mesi l’onere della gestione del gruppo, precedentemente amministrato da manager di alto profilo, constatando che la signora Rosanna non aveva contezza della reale situazione di crisi che coinvolgeva la sua azienda.
Ovviamente non posso e non voglio divulgare i risultati della mia analisi, ma posso solo dire che i numeri erano davvero impietosi.
Rappresentavo quindi alla signora Izzi l’impossibilità di poter garantire un intervento efficace sulla struttura centrale ma, non di meno, vedevo nei punti vendita una buona opportunità di lavoro. La signora Izzi mi rappresentava la volontà di non disperdere il patrimonio della azienda frutto di mezzo secolo di sacrifici della sua famiglia e al contempo di salvaguardare con ogni mezzo le persone che per tanti anni hanno prestato servizio con dedizione ed onestà.
In questa ottica mi sono reso disponibile a sottoscrivere dei contratti di affitto di azienda per quasi tutti i supermercati in esercizio, dovendo purtroppo rinunciare a quelli che non hanno alcuna giustificazione economica di esistere e che rischierebbe di far naufragare l’intera operazione.
Mi sono anche fatto carico, a livello morale, di trovare una soluzione diversa per quanti sono, allo stato, di fatto esclusi dall’operazione di mio interesse, con una serie di trattative che sono appena all’inizio.
Ho anche chiesto la collaborazione di tutti i sindacati per la gestione di una vicenda cosi’ importante per il nostro territorio e posso affermare che quasi tutti gli interessati si sono dimostrati sensibili al problema e decisi a risolverlo.
A questo punto, in un momento di importanza capitale per la sorte di tante persone e per la realizzazione di una onesta e trasparente transazione commerciale, sono cominciate le polemiche, le precisazioni, le smentite, le costruzioni di scenari fantasiosi e apocalittici, il coinvolgimento di aziende, persone e marchi.
Sara’ una coincidenza? sarà un caso? o magari c’è qualche volontà occulta che intende ostacolare quello che e’ alla luce del sole per riportarlo in profondità oscure dove ingegnerie finanziarie ancora una volta riescono a spuntarla a vantaggio di uno solo e a discapito di molti?
non voglio trarre conclusioni ma certamente la sincronia temporale e’ quanto meno singolare.
Comunque, in conclusione di questa lettera che certamente non potrà incontrare il favore dei rigidi schemi giornalistici voglio precisare che:
1. l’offerta per gestire i punti vendita delle società controllate dalla Midal e’ stata da me sottoscritta esclusivamente perchè penso che sia possibile un rilancio in grande stile;
2. non ho coinvolto nessuna azienda direttamente e/o indirettamente nel mio pro getto di gestione;
3. non ho chiesto di aderire a nessun marchio nazionale anche se ho una mia scala di valutazione in tal senso;
4. ho la ferma intenzione di operare per il rilancio dell’attività al fine di valorizzare le risorse umane presenti e anche tutti coloro che al momento non sono direttamente alle dipendenze della aziende affittanti;
5. tutto il progetto si regge su due capisaldi: deve stare in piedi economicamente e deve rispettare le persone.
6. Io devo essere percepito esclusivamente come una opportunità di soluzione al problema, viceversa sarò il primo a fare un passo indietro.
Tutto qui, senza grandi pretese e senza proclami, mettendo in campo esclusivamente la voglia di lavorare insieme alle tante donne ed ai tanti uomini che spero di incontrare presto con la consapevolezza del compito assai difficile che ho deciso di svolgere insieme a loro.
Spero di essere riuscito a chiarire il mio pensiero e che Lei abbia la possibilità di divulgarlo.
restando a disposizione per ogni approfondimento che riterrà utile, la ringrazio e la saluto molto cordialmente.

Francesco Favoccia

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