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IL PARCO LANCIA L’SOS LAGHI
“Moria di pesci, controlli sugli scarichi”

La moria di pesci degli ultimi giorni

SABAUDIA – L’Ente Parco el Circeo lancia l’sos laghi. Dopo la massiccia moria di pesci che ha interessato il Lago di Paola, Ente Parco e ARPA Lazio (Sezione di Latina) sono al lavoro “per cercare di comprendere in modo approfondito quale sia la situazione ambientale del Lago di Paola e degli altri laghi costieri alla luce della crisi, che pare superiore agli analoghi eventi degli anni scorsi nella stessa stagione”.

Le indagini con la sonda multiparametrica  hanno confermato la presenza di ampie aree con frequenti condizioni di anossia sul fondo del Lago, che probabilmente sono proprio la causa della crisi di questi giorni, tipica della fine dell’estate, ma aggravata dalle attuali condizioni di temperatura e meteo. Sulla presenza di ossigeno, risulta l’estrema criticità del Lago di Paola nelle zone prossime al Ponte di Sabaudia (meno di un quarto di ossigeno rispetto alla condizione ottimale) e la problematicità della zona di Caterattino (poco più di un terzo dei valori ottimali); migliore la situazione in prossimità del Canale Romano (oltre la metà di ossigeno rispetto le condizioni ottimali).

In particolare l’ARPA ha fornito all’Ente i dati relativi ai parametri chimico-fisici e al fitoplancton dei laghi di Fogliano e Monaci, che verranno utilizzati insieme ai monitoraggi degli anni scorsi per definire la pianificazione della gestione dei laghi  nell’ambito del Piano del Parco. L’Ente Parco, dal canto suo, ha trasmesso all’ARPA una serie di analisi relativa alle acque e al sedimento del Lago di Paola svolte tra il 2009 e il 2011 per conoscere la situazione ambientale del Lago ai fini della pianificazione del Parco. “Si tratta  – spiegano dal Parco – di analisi che sebbene non abbiano una particolare utilità per definire le specifiche cause delle morie di questi giorni, hanno evidenziato una serie di campanelli di allarme rispetto a possibili fonti di inquinamento di vario genere presenti attualmente o nel recente passato”.

Non ci sarebbero sostanze inquinanti (metalli pesanti, solventi organici aromatici, alifatici clorurati cancerogeni, pesticidi, DDD, DDT, DDE, antiparassitari del ciclodiene),  ma  una “concentrazione elevata di enterococchi”, spia che il lago probabilmente riceve ancora acque reflue domestiche”.

“Inoltre certamente significativa  – si legge in una nota   – e da tenere sotto controllo la rilevazione di metalli (Cromo, Nichel e Piombo) nei sedimenti, certamente dovuta alle attività industriali ed artigianali pregresse, che superano in modo significativo i valori degli standard di qualità, nonché il superamento di standard di qualità in alcuni punti del lago (quelli campionati sono cinque) per gli idrocarburi policiclici armatici (provenienti in genere dalla combustione incompleta di combustibili fossili o altre sostanze organiche). E’ da precisare che la presenza di queste sostanze presenti nei sedimenti, cioè depositate in alcuni tratti sul fondo del lago, non può essere messa in relazione con le morie dei pesci di questi giorni”.

“L’emergenza di questi giorni sprona tutti gli enti coinvolti, in collaborazione tra di loro, a definire un progetto generale di gestione e risanamento del Lago di Paola su basi di sostenibilità ambientale –  ha dichiarato il Presidente dell’Ente Parco, Gaetano Benedetto – Solo un’azione coordinata e di medio-lungo termine, che può trovare nel Piano del Parco il proprio inquadramento strategico, è in grado di dare una soluzione ad un problema così complesso e di questa scala. A Tal fine dovranno essere effettuate ulteriori azioni per verificare l’esistenza di eventuali punti di scarico illegali, e poi sia attività di monitoraggio e prevenzione, sia di gestione idrica del sistema con particolar riguardo ad un’analisi della funzionalità dei canali di sbocco al mare. ” conclude il Presidente dell’area protetta”.

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