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PONZA SENZA AMBULANZA
Interrogazione ai ministri di difesa e salute

PONZA – L’isola di Ponza dal primo ottobre non potrà essere raggiunta dall’eliambulanza, con rischi  immaginabili in caso ci fosse la necessità di trasferimenti urgenti sulla terraferma. “Anni di ritardi nell’indicazione di un’area adeguata da parte del Comune, l’errore nell’individuazione di una superficie rivelatasi sotto sequestro, la possibilità per i mezzi del 118 di usare solo di giorno lo spazio dell’aeronautica e addirittura due viaggi notturni affidati a velivoli militari partiti da Trapani, con spese facilmente immaginabili. E’ il quadro di una situazione assurda – dice il senatore – con il servizio che a Ponza tra meno di un mese sarà praticamente interrotto perché l’Ares 118 non avrà un posto dove atterrare”.

Per questo e per la procedura avviata dal Comune di sbloccare attraverso una variante urbanistica un’area privata per far realizzare l’elisuperficie, De Angelis si è rivolto ai ministri della difesa e della salute.

Questo il testo dell’interrogazione

premesso che

il servizio di emergenza sanitaria sull’isola di Ponza viene garantito anche attraverso l’intervento dell’eliambulanza convenzionata con l’Ares 118 Lazio per casi particolarmente gravi e nei quali è necessario il trasporto in ospedali attrezzati

per svolgere tale attività l’elicottero utilizza il “teleposto” dell’Aeronautica militare operativo sull’isola

da tempo l’Aeronautica ha comunicato la propria indisponibilità a far utilizzare la superficie per problemi che sarebbero legati alla sicurezza e successivamente ha consentito l’uso solo di giorno e fino al 30 settembre prossimo, data dalla quale l’eliambulanza dell’Ares 118 non avrà più uno spazio nel quale atterrare

di notte, in caso di emergenza, vengono attivati i mezzi dell’Aeronautica militare e da notizie di stampa si apprende che in due occasioni è stato necessario far intervenire un elicottero HH3F partito da Trapani Birgi a causa dell’indisponibilità di altri mezzi più vicini, con costi che si aggirerebbero intorno ai 100.000 euro e soprattutto distogliendo il mezzo da una zona strategica d’Italia in un periodo così particolare per la situazione in Libia e nel quale continuano gli arrivi di immigrati dal Nord Africa

dopo diverse riunioni e la mancata indicazione da parte del Comune di spazi idonei si è prossimi a far realizzare a un privato, disponibile poi a fare utilizzare l’area all’Ares 118, un vero e proprio eliporto attraverso una variante urbanistica al vaglio della Regione utilizzando lo strumento della pubblica utilità

interroga i ministri in indirizzo per conoscere

come sarà garantito il servizio di emergenza sanitaria sull’isola di Ponza dall’1 ottobre in caso occorra l’intervento dell’eliambulanza

il motivo per il quale non è consentito all’Ares 118 di continuare a utilizzare, nell’ottica di una collaborazione istituzionale a maggior ragione necessaria in un periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando, il “teleposto” di Ponza

se corrisponde al vero che la Regione Lazio ovvero l’Ares 118 ha proposto di eseguire i lavori necessari alla messa in sicurezza del “teleposto” di Ponza e in caso affermativo perché l’Aeronautica ha rifiutato

per quale motivo, in assenza di adeguate misure di sicurezza, gli elicotteri dell’Aeronautica possono atterrare e a quelli civili per l’emergenza non viene data questa possibilità

 

 

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