LATINA – Mantova, tre anni prima: in una segreta di Palazzo Ducale viene rinvenuta una tela con l’immagine di Isabella D’Este, la Primadonna del Rinascimento italiano, opera finora ignorata del Mantegna.
Mantova, oggi: dopo il restauro, il ritratto apre un vernissage a Palazzo Te, ridestando la città dal suo torpore. Attorno al dipinto ruotano i sentimenti contrastanti dei protagonisti, stretti nella morsa dell’inquietudine: Paolo Girometta, attempato giornalista de La Gazzetta di Mantova, Ghigo & Olga, coppia di ladri alla ricerca del colpo che sistemi le loro sghembe esistenze, Augusto Valenti, eccentrico direttore di Palazzo Te, Elena Braschi, critica d’arte inacidita dalla vita, Antonio Frasca, arrogante capo della sicurezza, Iris Zanelli, stagista segnata da un passato misterioso, Clara Damiani, carabiniere della Tutela del patrimonio culturale, e Mena Bellini, capricciosa modella veneziana testimonial dell’evento. Il ritratto fa gola a molti, che si adoperano per impossessarsi dell’opera in una ridda di colpi di scena. Ma il colpo perfetto non esiste. O forse sì?
Questo è un romanzo collettivo a 8 tastiere, 16 mani e 80 dita. Così, il gruppo dei Seven, più l’ingombrante presenza del professore del laboratorio di scrittura creativa ‘Lettera 22’ dove i 7 si sono conosciuti, hanno architettato ‘Ritratto di una Primadonna in giallo’ dove il punto di vista di ogni protagonista della vicenda si sovrappone e si fonde con quello degli altri, attraverso un uso arrogante ma efficace di analessi (flashback) e prolessi (flashforwardi): infatti, la singolarità del romanzo è che il punto di vista dei personaggi principali ruota sempre attorno alla stessa scena ma con ritmi e cadenze differenti, e soprattutto con uno stato d’animo e aspirazioni diverse rispetto appunto al protagonista che vi si muove. La vicenda è infatti fortemente influenzata dall’utilizzo sistematico dell’analessi e della prolessi, dove una storia all’apparenza lineare viene violentata dai punti di vista degli 8 protagonisti che interagiscono e si sovrappongono tra di loro, strizzando l’occhio (o entrambi) agli intrecci cari a Quentin Tarantino. Bandito l’ordine logico e cronologico, fabula e intreccio saltano davanti all’esuberanza dell’io narrante di ogni capitolo fino al raccordo di un sorprendente finale che lascia il lettore senza fiato.
Mantova è una città affascinante, diafana e spettrale, colorata da un passato accattivante e dall’energia narrativa del Gruppo, che ambienta nella città di Isabella d’Este, riconosciuta Primadonna del Rinascimento, un giallo con contaminazioni noir qua e là, dove un dipinto del Mantegna dedicato alla sovrana viene rinvenuto e poi restaurato fino al vernissage finale. È attorno al ritratto che i protagonisti di questa vicenda apparentemente lineare vengono a contatto tra di loro, sovvertendo l’ordine di spazio e tempo. Ma non sovvertono certo l’ordine di un giallo godibilmente classico.
GLI AUTORI
I Seven sono un gruppo letterario di Latina formato da 7 elementi più una tollerata ulteriore presenza. Contaminati da un’elevazione spirituale di profumato Shiraz, i 7+1 sono Maria De Paolis (Latina), Michele De Luca (Latina), Elettra Ortu La Barbera (Latina), Rinalda Antonetti (Prossedi), Michela Iazzetta (Latina), Roberto Tartaglia (Pontinia), Alessio Papacchioli (Pontinia), più Gian Luca Campagna (Latina).
