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CEMENTIFICAZIONE
Legambiente traccia la mappa dei progetti per nuovi porti

Il porto di Formia

LAZIO – Ben 10mila nuovi posti barca in porti e approdi turistici vecchi e nuovi rischiano di piombare nei prossimi anni nel Lazio, raddoppiando gli attuali 8mila. Porti praticamente ovunque, senza porsi il problema della cementificazione del litorale, del peggioramento della qualità delle acque del mare, della profonda modificazione delle correnti marine e quindi del peggioramento dei fenomeni di erosione costiera. E’ l’allarme lanciato da Legambiente Lazio. Preoccupano Anzio, dove è è stato approvato il progetto del nuovo porto; Fiumicino, Ostia ma anche  Rio Martino, dove il porto sarà realizzato con risorse pubbliche della Regione circa 6 milioni e mezzo di euro e della Provincia di Latina  oltre 2 milioni, e poi Formia dove – si legge nella nota di Legambiente – si attende un nuovo diluvio di cemento del nuovo porto turistico “Marina di Cicerone” da 628 posti barca e San Felice Circeo in questo Comune sembrava evistato il raddoppio del Porto Turistico, ma con la scusa del “completamento funzionale”, sono diversi i nuovi progetti che amplierebbero gli attuali 250 posti barca aggiungendone 100, 243 o addirittura 328 nel peggiore dei casi. “Siamo molto preoccupati – afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legamebiente Lazio – serve più equilibrio e attenzione, si rischia di peggiorare la qualità delle acque e di ridurre le aree balneabili compromettendo il futuro del mare e del turismo”. Problemi anche sulle isole pontine: a Ventotene da diverso tempo è previsto un aumento di 150 unità nautiche, passando così da 30 a 180 posti, mentre a Ponza, sembra fermo il progetto di nuovo porto turistico a Cala dell’Acqua da 500 imbarcazioni, che si aggiungerebbe all’ampliamento dell’attuale porto turistico (450 posti).

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