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LATINA AMBIENTE
Il Pd raccoglie le firme per risolvere il contratto

Giorgio De Marchis

LATINA – Con una certa preoccupazione abbiamo letto la nota dell’assessore Cirilli in merito alla sospensione del CdA della Latina Ambiente per i chiarimenti sulla mancata distribuzione delle buste.
In primo luogo è difficile comprendere la scelta di sospendere una riunione convocata, visto che doveva essere quella la sede del confronto, come abbiamo dimostrato stamattina in Commissione Trasparenza con l’audizione dell’AD della Latina Ambiente.

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E’ imbarazzante e preoccupante che l’Assessore intervenga in seguito alla segnalazione di una disfunzione da parte di un giornale, questo conferma lo stato di confusione nel quale sono finiti sia l’Assessorato all’Ambiente che lo staff del Sindaco incapaci addirittura di avere notizie  in merito alla gestione del servizio di distribuzione delle buste. Eppure qualche settimana fa lo stesso Assessore, in una delle sue innumerevoli conferenze stampa annunciava che si era aperta “una fase nuova nella gestione del rapporto societario”.
Sarebbe opportuno ricordare a Cirilli che il Presidente del CdA è il consulente privato del Sindaco Avv. Giacomo Mignano ed insieme agli altri competenti del CdA nominati dall’amministrazione Di Giorgi, tutti fedelissimi del vice Sindaco, dovrebbero garantire lo svolgimento regolare del servizio in termini di efficienza ed efficacia, invece da quanto emerge non sono nemmeno al corrente di quello che sta succedendo in Via dei Monti Lepini.
Cirilli e la maggioranza continuano ad usare le disfunzioni della Latina Ambiente per coprire le proprie magagne e le proprie responsabilità. Ormai è palese che la maggioranza, nel momento in cui ha approvato la nuova convenzione con la Latina Ambiente non aveva alcuna strategia, navigava a vista e la pessima qualità del nuovo servizio è la conseguenza di quelle scelte azzardate e non programmate.
E’ preoccupante il comportamento dell’Assessore che ha fornito tantissime versioni in pochi giorni, raccontanti ogni volta una storia diversa, rassicurando di volta in volta senza basare la sua analisi sullo stato effettivo del servizio.
Inoltre, siamo davanti ad una chiusura burocratica che sta rendendo ogni decisione estremamente difficoltosa e lenta. Sulla ricaduta della disciplina dell’art. 4 della L 138/2011, quella che prevede la chiusura anticipata al 30/06/2012 delle società miste, si ricorda che il caso è già all’attenzione della Commissione Bilancio dopo che è stato sollevato dal Presidente Chiarato e ripreso dal gruppo del Partito Democratico, per questa settimana è programmata l’audizione del settore avvocatura del Comune. Malgrado questo oggi il delegato all’ambiente, con grande ritardo e senza averne la  competenza, dichiara che ha affidato lo studio ad una conferenza di servizi. Si tratta dell’ennesimo gioco per prendere tempo visto che l’amministrazione non ha una strategia per uscire dalla Latina Ambiente, contrariamente a quanto si afferma. Comunque, agevoleremo Cirilli e la maggioranza con le migliaia di firme che depositeremo in Comune in calce alla petizione che il PD promuoverà  a partire dal mese di novembre per chiedere la risoluzione contrattuale con la Latina Ambiente, senza aspettare le burocratiche conferenze dei servizi.
Infine, come confermato oggi dall’AD della Latina Ambiente in Commissione Trasparenza, siamo fortemente preoccupati per il futuro della raccolta differenziata nel capoluogo, la scelta di ritornare ai secchioni è sbagliata, non si vince la sfida della raccolta differenziata ritornando ad un modello di raccolta superato da 10 anni, la vera innovazione era quella della introduzione del porta a porta spinto in tutta la città, evitando lo stazionamento dei sacchi ai lati dei secchioni. Invece l’amministrazione ha scelto una strada sbagliata che finirà per diseducare i cittadini rispetto alla necessità di differenziare, tutto questo determinerà un aumento dei costi di smaltimento in base all’aumento del conferimento in discarica.
Ci dispiace che davanti ad una situazione molto critica questa maggioranza ancora una volta preferisce la politica degli annunci a quella delle decisioni, una politica che comporterà costi gravi che verranno pagati dai cittadini, molto più che nel passato.
Riceviamo e pubblichiamo da

Giorgio De Marchis del Pd

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