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AUDIO – PROCESSO CALIMAN
Ventuno anni all’omicida
Il papà di Valentina: “Provo rabbia”

L'assassino, Carlo Emanuele Caliman

LATINA – VENTUNO  anni, è la pena che il gup del Tribunale di Latina, Costantino De Robbio ha inflitto a Carlo Emanuele Caliman, la guardia provinciale che il 15 marzo scorso uccise  la ex fidanzata, Valentina Colella, a Spigno Saturnia. Il Pm Marco Giancristofaro ne aveva chiesti trenta.

“Provo solo rabbia, mi aspettavo una pena più severa”, ha detto il papà di Valentina all’uscita dall’aula. La vittima ha lasciato una figlia di cinque anni che aveva avuto da una precedente relazione. “Ci sono una figlia che non mi ridarà nessuno, e una bambina senza mamma”.audiopapà colella]

Caliman, un breve passato da attore, era accusato di omicidio volontario pluriaggravato, ma il giudice ha riconosciuto solo un’aggravante. L’imputato ha beneficiato inoltre della riduzione di un terzo prevista dal rito abbreviato. I difensori hanno annunciato che ricorreranno in appello confidando che la pena venga ulteriormente ridotta nel giudizio di secondo grado. Ha ascoltato impassibile la sentenza. L’avvocato di parte civile Benedetto Guglielmoaudioavvocato colella]

Vittima e carnefice si erano lasciati  dopo una relazione durata cinque anni. Caliman sperava di convincere Valentina a tornare con lui. Dopo l’ennesimo rifiuto, tirò fuori la pistola e sparò. La vittima cercò di sfuggire ma cadde appena fuori dall’auto, trafitta da due colpi, uno alla gola e l’altro, mortale, al torace. Pochi minuti dopo, Caliman si consegnò alla Polizia. <Ho ucciso la mia compagna> – disse, senza tradire emozione. Non era in servizio. Ecco perché la Procura gli ha contestato anche l’aggravante della premeditazione. Uno dei difensori dell’imputato, Dario de Santisaudioavvocato caliman]

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