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PATTO MAFIOSO PER IL MOF
Operazione della Dda, nove arresti
E’ il prosieguo dell’operazione Sud Pontino

Mof

FONDI – Nove esponenti di spicco dei clan Casalesi-gruppo Schiavone e della famiglia mafiosa Riina-Messina Denaro sono stati arrestati nell’ambito di un’operazione cooordinata dalla Direzione Distrettuale di Napoli , che costituisce il prosieduo della precedente operazione “Sud Pontino” sulla gestione dei trasporti al Mof di Fondi.

Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse nei confronti di esponenti di clan mafiosi tra cui il figlio di Sandokan e Gaetano Riina che avevano stretto un patto per spartirsi i mercati ortofrutticoli e in particolare al Mof di Fondi. Associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, illecita concorrenza, detenzione e porto illegale di armi da guerra, reati aggravati dalla metodologia mafiosa le accuse.

Gli investigatori hanno spiegato che l’interesse del clan Schiavone sulle attività dei mercati ortofrutticoli è stato confermato dal collaboratore Francesco Cantone il quale ha riferito di un incontro tra Nicola Schiavone e Michele Zagaria, determinato dal proposito di quest’ultimo di estendere la propria influenza sullo strategico mercato di Fondi attraverso commercianti ed imprenditori a lui collegati. In quella circostanza Nicola Schiavone intimò al latitante di non intromettersi. Inoltre – riferiscono gli investigatori – il collaboratore Gianluca Costa ha fornito ulteriori elementi a carico di Francesco Del Vecchio, fratello di Carlo, e figlio di Paolo, entrambi arrestati nel contesto della citata operazione «Sud Pontino», rivelando come i Del Vecchio, referenti diretti degli Schiavone fossero i veri depositari di ogni potere decisionale nella gestione delle attività criminose – quali il traffico di armi – e non.

Costa ha offerto un ulteriore contributo sulle alleanze strette tra i Casalesi ed i vertici di Cosa Nostra siciliana, nel settore della distribuzione all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli e riferito di una riunione avvenuta in Sicilia in occasione della quale, in cambio del monopolio esclusivo dei trasporti sulle tratte Sicilia Occidentale-Campania-Fondi, offriva agli imprenditori Sfraga la forza di intimidazione del clan dei Casalesi per consentire loro di ampliare e consolidare le loro posizioni commerciali nei mercati campani ed in quello strategico di Fondi, dove aveva esautorato altre ditte di trasporti collegate alla ‘ndrangheta calabrese.

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