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PREZZO LATTE
Riesplode la protesta dei pastori del Lazio

APRILIA – Sono pronti per una nuova manifestazione di protesta i pastori del Lazio. E’ stata organizzata per il mancato accordo sul prezzo del latte ovino e si terrà lunedì 14 novembre, dalle 11 alle 18: Coldiretti, Cia e Confagricoltura Lazio saranno di fronte lo stabilimento “Brunelli” di Aprilia per reclamare attenzione affinché un settore così importante per l’economia regionale non venga ulteriormente penalizzato. «Nonostante gli sforzi delle organizzazione professionali e della Regione Lazio per determinare un nuovo prezzo del latte ovino nel Lazio – denunciano Coldiretti, Cia e Confagricoltura – i punti della nostra vertenza continuano a non essere considerati dagli industriali che insistono nel rifiutare le legittime proposte dei pastori».

«Il prezzo minimo al litro comprensivo d’Iva – spiega Aldo Mattia, direttore di Coldiretti Lazio – deve essere pari a 0.95 centesimi di euro al litro (compreso Iva). Chiediamo azioni immediate per la promozione del prodotto trasformato, per l’avvio di un sistema di pagamento a qualità del latte e la variante del prezzo praticato nel mercato sardo con una maggiorazione del 25% agli attuali 75 centesimi di euro a litro». «Nel 2012 si dovrà guardare  al piano ovicaprino nazionale  – sostiene il presidente regionale di Coldiretti Lazio Massimo Gargano – continuando l’assistenza tecnica e il programma qualità e avviando l’identificazione elettronica degli ovini. Ora però – aggiunge Gargano – la prima risposta per il settore che è in agonia, è il prezzo. Proprio per questo abbiamo deciso di organizzare questo sit-in di protesta con il quale apriamo una mobilitazione che si chiuderà solo dopo risposte chiare e definitive».

Attualmente i pastori laziali sono costretti a consegnare il proprio prodotto ad una cifra che oscilla tra i 0,65 e i 0,70 centesimi a litro, cifra con la quale non si coprono le spese di produzione. Si tratta di importi che penalizzano una categoria già vessata e che ormai rischia di chiudere le proprie aziende. «E’ bene far sapere ai cittadini-consumatori – conclude Mattia – in quale stato di precarietà vivono coloro che producono i formaggi nel Lazio. Gli industriali fanno scendere il prezzo mentre gli acquisti negli ultimi 10 mesi sono aumentati del 10%».

 

 

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