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RACCONTI CORSARI 2011
Vince Massimo Cerina

Massimo Cerina

LATINA – Con il racconto “L’ultimo volo della farfalla” Massimo Cerina di Latina ha vinto l’edizione 2011 del Premio Letterario “Racconti Corsari” sezione Sport. Per Cerina si tratta di un bis, già l’anno scorso infatti un suo racconto aveva vinto questo premio. Il successo di quest’anno rende ancora più onore alla nostra provincia poiché dei vincitori delle cinque sezioni in cui concorso era articolato (Tema Libero, Viaggi, Fiabe, Piemonte-150° dell’Unità d’ Italia, Sport) Cerina è l’unico non piemontese.

La cerimonia di premiazione si è svolta presso la sala del consiglio comunale di Caselle Torinese alla presenza del sindaco della città piemontese, di autorità regionali e locali, di rappresentanti della COOP, dell’UISP e dell’ associazione Parole e Musica Onlus e del Circolo culturale “E. Berlinguer” che hanno organizzato la manifestazione letteraria unitamente alle associazioni “Liberi Tutti” e “Le Muse”, alla Cooperativa Operaia e Agricola e al Circolo “Letture Corsare”.

Giunto ormai alla sua settima edizione “Racconti Corsari” anche quest’anno ha registrato un crescente successo di partecipazione con elaborati arrivati non solo dall’Italia ma anche dall’estero che sono stati sottoposti dapprima al giudizio di una giuria di lettrici a cui ha fatto seguito quello di una giuria di scrittori piemontesi.

“L’ultimo volo della farfalla” racconta del rapporto indiretto che si è venuto a creare tra un ragazzo, il protagonista, e Gigi Meroni il calciatore del Torino tragicamente scomparso quando era all’apice della fama. Come ha sottolineato lo scrittore Robertino Bechis nel corso della cerimonia di premiazione “ In realtà esso non ci parla soltanto di un uomo di sport. Nel racconto di Cerina emergono prepotenti il confronto fra la frangia insensibile e disimpegnata della società e il mondo benpensante e bacchettone dell’epoca.

Si scoprono le pulsioni di libertà, prima cresciute nel qualunquismo e nel disimpegno, poi nella presa di coscienza dei problemi veri che affliggono gli individui e la società. Il racconto plana senza discontinuità tra immagini diuna Torino di immigrati e la città incantata dal miraggio della scalata sociale, dei conformismi di pensiero e delle etichette. Nella parabola triste e impietosa del calciatore che ha saputo sfruttare la sua immagine per esprimere fino in fondo la sua personalità e l’insofferenza verso un mondo precostituito, il protagonista del racconto di Massimo Cerina trova invece la forza di far crescere la propria… di personalità. Nell’esempio del calciatore sfortunato il ragazzo insoddisfatto e senza idee trova, infine, la forza della propria riscossa di uomo della strada”.

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