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SAVINA CAYLYN, GAETA SPERA
Gli appelli di Napolitano e Fini

La petroliera sequestrata nell'Oceano Indiano

GAETA – Dopo la liberazione della nave italiana Rosalia D’Amato aumenta la tensione per i familiari dei marittimi della Savina Cylyn, l’altra petroliera nelle mani dei pirati somali. Raggiunta al telefono, a Gaeta, preferisce non commentare la famiglia di Antonio Verrecchia, il direttore di macchine nelle mani dei pirati somali da nove mesi, che solo pochi gioorni fa aveva lanciato un nuovo disperato appello alle autorità italiane. “In questo momento non posso dire nulla”, ha commentato il figlio di Verrecchia, che più volte in questi mesi ha avuto contatti con la Farnesina, e ha affiancato nei suoi appelli la madre, Tina Mitrano.

Proprio queste potrebbero essere ore decisive per la liberazione degli ostaggi. Oggi il presidente della Repubblica Napolitano ha espresso soddisfazione per la liberazione dei marittimi della Rosalia D’Amato e un ”pressante auspicio” perché ”possano al più presto riabbracciare i loro cari anche i marittimi della petroliera ‘Savina Caylyn”’. Il presidente della Camera Gianfranco Fini nel manifestare la propria solidarietà ai marittimi della petroliera ancora sotto il controllo dei pirati somali, auspica che la loro liberazione avvenga nel più breve tempo possibile.

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