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PIZZO AD AL KARAMA
Cento euro al mese per rimanere nel centro

La Questura di Latina

LATINA – «Paghiamo il pizzo per restare ad Al Karama. Ci minacciano continuamente, non ne possiamo più». Sono questi i toni della denuncia presentata ieri in Questura da una famiglia rom che vive nel centro di accoglienza tra Borgo Montello e Bainsizza. Si sono presentati in massa con mamme e bambini denunciando una situazione insostenibile: per continuare ad alloggiare ad Al Karama devono pagare alla famiglia che da più tempo risiede nella struttura pubblica una somma di cento euro al mese . Insomma, nel centro di accoglienza rom, nato per evitare gli accampamenti illegali, l’illegalità regnerebbe sovrana: violenze, minacce anche con la pistola, percosse e gravi ritorsioni se il pizzo non viene pagato regolarmente. Per gran parte del pomeriggio di ieri, due opposti gruppi familiari, formati da circa 60 rom, hanno prima sporto denuncia, poi presidiato il tratto di corso della Repubblica in cui hanno sede gli uffici della Polizia. Dopo la prima denuncia infatti, a breve distanza, anche i componenti del clan opposto hanno presentato una contro-querela indicando gli stessi motivi. Il lavoro degli agenti non è stato semplice anche perché, per comprendere la lingua, si è reso necessario l’arrivo di un mediatore culturale. Le indagini sono in corso e tra le questioni messe sul tavolo ce n’è una che farebbe risalire il recente incendio ad Al Karama ad una ritorsione tra i due gruppi. Se così fosse sarebbe gravissimo, fra l’altro l’amministrazione comunale ha affrontato una spesa straordinaria per ripristinare l’accoglienza nel centro danneggiato dal rogo. La parola passa ora al Comune, che attende chiarimenti dalla Questura e valuta iniziative rivolte soprattutto ai minori, per evitare che siano vittime di soprusi di qualsiasi genere.

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