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SEZZE
Sabato 14 Aprile Convegno “La Chiesa e il Convento di S. Bartolomeo di Sezze: architettura e storia”

La locandina del Convegno

SEZZE – Sabato 14 aprile, alle ore 9,30, presso l’aula magna dell’I.S.I.S.S. “Pacifici e De Magistris” di Sezze, si terrà il convegno La chiesa e il convento di San Bartolomeo di Sezze: architettura e storia.
L’iniziativa, organizzata dal Circolo Lepini di Legambiente, Associazione Cammino, in occasione della campagna “Salvalarte” di Legambiente, intende sensibilizzare l’opinione pubblica sul patrimonio monumentale e culturale di Sezze che oggi vive in gran parte nel più totale abbandono e rischia di scomparire. In questa occasione, si vuole porre l’attenzione sulla chiesa di S. Bartolomeo (popolarmente conosciuta come chiesa di S. Antonio) che, da alcuni anni chiusa al culto perché inagibile a causa di continui crolli, soprattutto delle coperture, presenta una situazione di totale degrado: immondizia diffusa e di vario genere sul sacrato e nei dintorni, scritte policrome su tutta la facciata duecentesca.
La chiesa di S. Bartolomeo, edificata probabilmente nella seconda metà del XIII secolo, era annessa all’omonimo convento (oggi Ospedale civile) abitato dai frati minori conventuali sicuramente prima del 1296, come si evince da un documento che cita, a quella data, il guardiano di S. Bartolomeo di Sezze e un suo confratello, appartenenti all’ordine di frati minori.  
Dell’antica struttura oggi restano alcuni elementi inglobati nei muri del convento e soprattutto la facciata romanico-gotica della chiesa, a capanna semplice, rivestita da una cortina di pietre calcaree su cui si apre un portale di forma ogivale, mentre il resto ha subito notevoli modifiche a causa dei continui restauri succedutisi nel tempo; soprattutto di quelli fatti eseguire agli inizi del XVIII secolo dal guardiano p. Filippo Ciammaricone, che trasformarono completamente la chiesa, che fu riconsacrata dal vescovo di Fondi, mons. Filippo Coucci, visitatore apostolico, il 22 giugno 1705.
Passato indenne, anche se con forti difficoltà, attraverso la soppressione napoleonica, il convento venne definitivamente chiuso nel 1873 in virtù delle leggi di requisizione dei beni ecclesiastici e, nel 1880, fu concesso dalle autorità governative al comune di Sezze per sistemarvi l’ospedale civile, ancora oggi esistente.
E’ proprio l’importanza storica del complesso monumentale dell’ex convento di S.Bartolomeo le condizioni in cui versa, che hanno spinto il Circolo Lepini di Legambiente a organizzare, nell’ambito della campagna “Salvalarte”, l’incontro del 14 aprile che prevede la collaborazione dell’I.S.I.S.S. “Pacifici e De Magistris” di Sezze e specificatamente degli alunni che partecipano al Progetto “Semata”, un laboratorio di ricerca storica sulle fonti primarie e su documenti manoscritti o a stampa attinti direttamente, quando possibile, negli archivi che li custodiscono e di una classe dell’indirizzo Tecnico Commerciale, coordinata dalla prof. Valentina De Angelis.
Il programma dei lavori prevede la partecipazione del sindaco di Sezze e del Dirigente scolastico dell’I.S.I.S.S. “Pacifici e De Magistris” di Sezze e dei responsabili nazionali e regionali di Legambiente che illustreranno le finalità della campagna “Salvalarte”.
Gli interventi saranno a cura di:
Pio Francesco Pistilli , Dipartimento di Storia dell’ Arte , Università di Roma “la Sapienza”:
– La chiesa di S. Bartolomeo: una eredità cistercense?
Marco Cavietti, Università di Roma “La Sapienza”:
– Frate Arcangelo Sermignani da Sezze:prime ipotesi sulla committenza di una pala di fine Cinquecento.
Giancarlo Onorati, docente di Storia e Filosofia presso ISISS “Pacifici e De Magistris” di Sezze e responsabile del Progetto “Semata”:
“Il cappello del dott. P”: l’ex convento di S. Bartolomeo dopo l’Unità d’Italia”.
Coordinamento dei lavori a cura di Pier Luigi De Rossi, archivista storico.

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