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VOLONTARIATO E MONDIALITA’
Volpe presenta il suo libro a Latina

LATINA – Nell’ambito della giornata dedicata al tema ‘Volontariato e mondialità’ organizzata dalla Caritas diocesana di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, è in programma la presentazione del libro ‘Sotto lo stesso cielo’ del fotografo Daniele Volpe. L’appuntamento è per mercoledì alle ore 17,30 presso la Curia vescovile di Latina, in via Sezze 16.
Trentuno anni, originario di Priverno, Volpe vive in Guatemala dove ha svolto il servizio civile in un progetto della Caritas italiana. Durante questi primi anni di permanenza nel paese centroamericano, ha documentato la reazione della popolazione Maya del dipartimento di San Marcos ai disastri provocati dall’attività estrattiva della multinazionale canadese Goldcorp. Da diversi anni, infatti, l’estrazione di oro e argento in una miniera a cielo aperto nel municipio di San Miguel Ixtahuacàn ha generato conflitti sociali e danni ambientali, con inquinamento ed esaurimento delle fonti d’acqua, deforestazione, alterazione della topografia e presenza di agenti chimici nell’aria. Per difendere il territorio dalla violenta spoliazione di risorse naturali, paragonabile per dimensioni e modalità al saccheggio dell’epoca dei Conquistadores, le popolazioni Maya di etnia Mam e Sipacapense hanno organizzato manifestazioni pacifiche tentando di far valere il proprio diritto di opinione.
Gli scatti su pellicola, in bianco e nero, di Daniele Volpe danno vita ad un viaggio diviso in quattro tappe: dalle differenza tra la modesta vita della comunità locale alla meccanizzazione violenta della miniera, passando per la presa di coscienza dell’inganno subìto fino ad arrivare alla protesta, appassionata e disperata, degli indios.
Le foto sono accompagnate dai testi dell’ecologista Magalì Rey Rosa, tradotti in italiano e inglese oltre allo spagnolo. ‘Bajo el mismo cielo/Under the same sky/Sotto lo stesso cielo’ ha riscosso l’approvazione di Rigoberta Menchù, autrice dell’introduzione del volume: <Le immagini raccolte da Daniele Volpe – ha scritto il premio Nobel per la Pace 1992 – si inseriscono negli annali della storia contribuendo a testimoniare la lotta dei popoli indigeni. Tale lavoro svela il carattere rivendicativo dell’essere umano, del nativo che difende la Madre Terra e le sue risorse, non certo per spirito di possesso, bensì perché la loro distruzione determinerebbe la fine dell’intera umanità>. Speranza e obiettivo del libro è contribuire ad arrestare la massiccia campagna di disinformazione sui presunti benefici che l’industria estrattiva dell’oro e dell’argento apporterebbe alle comunità locali, che in realtà vengono distrutte.

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