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MASERPACK & PAOIL
Martedì lavoratori in presidio davanti la Prefettura

Il presidio dei lavoratori si terrà davanti la prefettura di Latina

LATINA – Non ci stanno i nove lavoratori dell’azienda Maserpack di Cisterna a rimanere in silenzio dopo i licenziamenti avvenuti al termine della procedura di mobilità conclusasi con un mancato accordo. «Nella normalità – scrive in una nota il segretario generale della Slc Cgil, Bruno Carlo – dove le imprese arrivano con il fiato corto rispetto agli ammortizzatori sociali esauriti, all’assenza di ulteriori possibilità di tenere legata la forza lavoro all’impresa, si poteva comprendere che l’unica via di uscita era quella di ridurre la forza lavoro con un taglio del personale, ma in questo caso si avevano disponibili tutte le possibilità di riduzione del costo lavoro per l’impresa senza arrivare al licenziamento.

Dispiace leggere – aggiunge il sindacalista – in un ansa del 23 aprile scorso non inviata dall’azienda, ma da chi dovrebbe salvaguardare l’occupazione e le imprese, che “le scelte di nuovi percorsi di ristrutturazione costituiscono scelte strategiche che vanno condivise con i lavoratori (che sono la prima e più importante risorsa dell’azienda) e con le organizzazioni sindacali che spesso infatti supportano le imprese in questi importanti cambiamenti”. Vorremmo che questo passaggio ci fosse spiegato – dice Carlo – E’ vero che spesso, aggiungiamo quotidianamente, le organizzazioni sindacali sono chiamate a supportare le azienda anche in importanti processi di cambiamento, ma questo – chiarisce il segretario della Slc Cgil – non significa che il sindacato possa essere parte esecutrice di un progetto che preveda esclusivamente i licenziamenti, quando potrebbero essere evitati con una molteplicità di ammortizzatori presenti e mai utilizzati dall’azienda. Vorremmo sapere poi di più in merito a “tutta una serie di percorsi di ristrutturazione al suo interno che possano renderla più competitiva tutelando il maggior numero di posti di lavoro e limitando la mobilità ad un esiguo numero di lavoratori in esubero. Considerando che i 9 licenziamenti su 36 sono il 25% dell’organico e che la ristrutturazione non ci è stata mai presentata, ma solo citata da chi ai tavoli ha rappresentato l’azienda, vorremmo che la proprietà ci rendesse partecipe di questo progetto».

Domani 8 maggio i lavoratori saranno in presidio in piazza della Libertà, a Latina; alle 12, invece, è in programma un incontro presso la Provincia di Latina. «Vogliamo discutere la situazione – spiega Carlo –  anche con il sindaco di Cisterna che sta vedendo in questi ultimi mesi un impoverimento in città con tante aziende che chiudono o riducono la forza lavoro, e analizzare la responsabilità anche sociale delle imprese quando si affrontano temi delicati quali ristrutturazioni che prevedono solo tagli senza prendere in considerazione altri strumenti meno drammatici verso chi viene dichiarato la prima e più importante risorsa dell’azienda».

Al presidio parteciperanno anche i lavoratori della Paoil di Cisterna che aspettano dall’incontro convocato in Provincia alle 10.30 risposte sul loro futuro. Sono ormai quattro mesi che l’azienda è ferma e tutti i lavoratori sono in cassa integrazione a zero ore. Come se non bastasse, l’imprenditore non sta rispettando gli accordi sottoscritti in Regione sull’anticipazione della cassa integrazione e sul pagamento dell’incentivo all’esodo per quei lavoratori che sono usciti in mobilità il 31 dicembre scorso.

«Sarebbe opportuno – dichiara Giovanni Gioia, segretario generale della Flai-Cgil di Latina – che almeno questa volta la proprietà si presentasse al tavolo visto che l’incontro in Provincia era stato messo in calendario il 3 maggio scorso ed è stato spostato per l’indisponibilità a partecipare della famiglia Coccato. Oltre alla presenza, ci aspettiamo dall’azienda risposte certe sul rispetto degli accordi sottoscritti e sul futuro di un’azienda che è ormai ferma da troppo tempo e non dà segnali di ripresa, nonostante in questo periodo dell’anno si dovrebbero già cominciare a preparare le campagne dell’olio di girasole e della sansa. Aspettiamo risposte certe – conclude Gioia – sul futuro del tessuto industriale della nostra provincia che è in continuo depauperamento e che vede territori come quello di Cisterna tra i più colpiti. Per questo motivo, martedì al presidio organizzato sotto la prefettura di Latina non ci saranno solo i lavoratori della Maserpack e della Paoil, ma lavoratori di molte aziende, ormai troppe, che sono stanchi di pagare sulla propria pelle il prezzo pesantissimo della crisi e di scelte industriali insensate e dannose».

 

 

 

 

 

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