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MINACCE A MILIANO
Zaratti: “Serve un patto per la legalità”

Filiberto Zaratti

LATINA – Serve un patto per la legalità. Sono le parole del presidente della commissione sicurezza e lotta alla criminalità della regione Lazio Filiberto Zaratti dopo la lettera minatoria indirizzata al sostituto procuratore Giuseppe Miliano: “La recente lettera minatoria recapitata al sostituto procuratore di Latina riporta d’attualità il difficile clima nel quale la magistratura e le forze dell’ordine sono costrette a lavorare per combattere il ciclo illegale del cemento nell’intero territorio pontino”, dice Zaratti che continua: “Le efficaci e puntuali azione di repressione dell’abusivismo edilizio condotte in questo territorio – dice Zaratti – rischiano spesso di rimanere armi spuntate, se non cresce tra tutte le istituzioni l’azione sinergica di contrasto e repressione ai fenomeni di attività edilizia illegale”.
“E’ per questo che serve subito un patto per la legalità – aggiunge Zaratti – in grado di assicurare un’efficace azione coordinata e risolutiva per contrastare e sconfiggere la portata di questo fenomeno, che molto spesso rappresenta uno degli assets strategici su cui le consorterie criminali e mafiose fanno affari”.
“Da questo punto di vista credo sia utile che la Regione Lazio sigli con la Procura di Latina una convenzione, ai sensi dell’articolo 2 della legge regionale 15/2008 (vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia), finalizzata a supportare ,con la direzione regionale vigilanza e abusivismo edilizio – conclude Zaratti – le procedure per gli interventi di demolizione delle opere abusive accertate. Il miglior deterrente per combattere il ciclo illegale del cemento rimane quello di abbattere rapidamente le opere abusive, rendendo macerie gli investimenti della malavita. Sono sicuramente importanti gli strumenti di monitoraggio e indagine sui fenomeni dell’abusivismo, ma servono azioni concrete ed efficaci per non lasciar soli chi agisce in prima linea per contrastare un fenomeno che giorno dopo giorno manifesta la sua drammatica pericolosità”.

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