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CRISI ECONOMICA
Moscardelli: “La maggioranza ignora i problemi dei commercianti”

LATINA – La maggioranza di centrodestra in Comune ha ignorato i problemi dei commercianti, degli artigiani e delle imprese. Per il 2012 il Comune di Latina non ha accettato di operare delle modifiche alla TIA per le attività produttive. In un momento di crisi economica così forte e di innalzamento della pressione fiscale andava dato un segnale alle imprese: commercianti, artigiani, ristorazione, benzinai, imprese sono sotto pressione. La Pubblica amministrazione non paga loro i crediti che vantano, l’economia ristagna e la pressione fiscale è tale che il Comune non può sottrarsi e rimanere a guardare mentre le attività chiudono. Occorre un altro passo per amministrare Latina in questo momento, non c’è la consapevolezza che si può e si deve fare molto di più in termini di progetti e di risorse da attrarre sul territorio. Anche per l’aspetto fiscale avevamo avanzato delle proposte insieme ad un pacchetto di misure anticrisi, ma siamo rimasti inascoltati dal Comune che continua a navigare a vista come se nulla fosse. Sulla TIa poteva essere dato un segnale per far respirare le imprese. L’attuale regime TIA, cosi come quello relativo alla TARSU, vive il grande problema della tassazione delle attività produttive. Entrambi i regime nati per finanziare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti prodotti dalle utenze domestiche (le abitazioni) sono stati estesi, per esigenze di cassa, anche alle attività produttive attraverso l’istituto dell’assimilazione dei rifiuti prodotti da queste utenze a quelli urbani. E’ necessario ricordare che i rifiuti prodotti dalle attività produttive non sono rifiuti urbani e quindi soggetti alla TARSU/TIA, ma per effetto di un potere discrezionale lasciato ai comuni, i primi sono stati assimilati ai secondi e fatti rientrare nel regime TARSU/TIA. Tuttavia, questa assimilazione crea una grande disparità di trattamento per le imprese, le quali subiscono un costo TARSU/TIA non proporzionato al servizio ricevuto. Per effetto del combinato disposto dell’articolo 184 e 198 del D. LGS. 152/2006 alle amministrazioni comunali è stato confermata questa scelta discrezionale dei Comuni. Alla luce di questo potere è necessario far venir meno tale assimilazione e prevedere dei sistemi di misurazione puntale dei rifiuti prodotti dalle attività produttive con conseguenza riduzione del carico fiscale che oggi si basa sulla presunzione fiscale legata alle dimensione dei locali adibiti allo svolgimento dell’attività produttiva.
Tutte le proposte avanzate sono rimaste inascoltate e per il 2012 nulla cambierà così come per l’addizionale comunale irpef su cui avevamo proposto una soglia di esenzione che escludesse redditi di impresa per artigiani, commercianti e piccola impresa fino a € 19.500,00. Ci attendiamo che per l’IMU ci siano aliquote basse per locali utilizzati per attività commerciali, artigianali e produttive.

Riceviamo e pubblichiamo da Claudio Moscardelli

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