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CUSANI NON SI DIMETTE
Sciolta la riserva dopo la condanna
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LATINA – “Continuerò a svolgere il mio dovere al servizio del bene comune: sono, infatti, fermamente convinto che quando lavoriamo per gli altri, diventiamo persone migliori”. Sono le parole che il presidente della Provincia Armando Cusani ha scelto per comunicare la sua decisione di non lasciare la guida dell’Ente a seguito della condanna a due anni per abusivismo edilizio. “Questa esperienza personale ha rafforzato in me il desiderio di migliorare, la convinzione di sempre e l’impegno a consolidare i valori intorno ai quali ritengo debba costruirsi ogni vita umana: la verità, la libertà, la giustizia e l’amore. Per questo non intendo tradire la fiducia accordatami, né declinare al mio impegno verso la Provincia, per questa Provincia, nell’interesse dei cittadini di questa Provincia”.

Cusani ringrazia quelli che hanno voluto esprimergli   solidarietà ed amicizia, con parole, messaggi, mail, “non ultimo il Presidente del Consiglio provinciale, dei Capi Gruppo e di tutti i Consiglieri che mi hanno accordato il loro attestato di stima ascoltandomi in aula. Al pari, ringrazio chi al contrario mi ha manifestato il proprio dissenso, sino a chiedermi le dimissioni, rappresentando, per me, il pluralismo, una ricchezza del nostro ordinamento, destinato però a fallire il suo compito nel momento in cui alla virtù dell’obbiettività, si sostituisce tout court la solidarietà ideologica. Questa occasione resta per me un momento proficuo di crescita e confronto, di riflessione nell’ascolto anche di coloro che hanno il diritto di dissentire e criticare le mie scelte ed il mio operato in quanto resto convinto sostenitore del pluralismo delle idee ispirato alla reciproca tolleranza, certo di trovare ragione nella giustizia e nel mio impegno responsabile di perseguire ancora con competenza ed il rigore morale che ho sempre perseguito, soluzioni di sviluppo ed occasioni di crescita per questa nostra Provincia”.

Solo qualche ora prima Cusani aveva affermato: “Sono pronto a dimettermi, deciderò nelle prossime ore”. Lo aveva affermato nel corso del consiglio provinciale che lo ha visto impegnato nella difesa di sé stesso (stavolta fuori dal Tribunale) dopo la recente condanna per  le note vicende che hanno riguardato l’Hotel Grotta di Tiberio a Sperlonga, di cui è comproprietario con il suocero Erasmo Chinappi.  Ai tempi di quello che il Collegio Penale giudicante ha ritenuto un abuso edilizio (autorizzato dall’ufficio tecnico del Comune di Sperlonga) Cusani era sindaco della città balneare.  Lui si sente innocente. ASCOLTA CUSANIaudioCusani 1]

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Ieri il Presidente di Via Costa ha presentato in aula gli atti del processo.  Cusani ha distribuito ai consiglieri il capo di imputazione del processo che si è svolto lunedì scorso in Tribunale: “Non voglio un giudizio, ma fatevi un’idea” ha detto incassando alla fine la prevista “fiducia” da parte della maggioranza del Pdl, e quella dell’ Udc.

 Il Pd ha abbandonato l’aula in segno di protesta come annunciato in una conferenza stampa tenutasi mentre era in corso la sospensione  dell’assise. Il segretario provinciale Enrico Forte afferma: “Cusani umilia le istituzioni”. E presenta l’ordine del giorno che il Pd porrà all’attenzione di tutti i consiglio comunali dei comuni pontini. (in allegato il testo dell’Odg). Il resto delle forze di opposizione si sono riservate il giudizio, dopo la lettura degli atti.

SOLIDARIETA’ AL PM  MINACCIATO – Da sottolineare che la Provincia ha espresso anche solidarietà al magistrato Marco Giancristofaro vittima delle minacce dei giorni scorsi da parte di un compenente della famiglia Di Silvio condannato a sette anni di reclusione in un processo la cui inchiesta era stata condotta dal pm. Gli atti ora sono stati inviati a Perigua, la procura competente per i reati che  riguardano magistrati. Cusani si è astenuto.

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