
L’ex sindaco di Ponza, Pompeo Porzio
LATINA – Gli uomini della Questura di Latina hanno sequestrato un milione e mezzo di beni patrimoniali e immobiliari all’ex sindaco di Ponza, Pompeo Porzio, finito nell’inchiesta che portò allo scioglimento del Consiglio comunale e alle elezioni dello scorso mese di maggio.
Porzio venne arrestato lo scorso 17 settembre insieme a tre assessori e tre imprenditori titolari di ditte che si erano aggiudicati appalti negli ultimi anni. Tutti gli arrestati vennero accusati, a vario titolo, di turbativa d’asta, abuso d’ufficio, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità materiale commessa da privato e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici.
Il provvedimento eseguito oggi dalla questura di Latina deriva da indagini patrimoniali avvenute in seguito alla maxi inchiesta sugli appalti nell’isola che lo aveva poi visto finire in manette. Secondo quanto scrive il Tribunale di Latina, che ha accordato la proposta di sequestro anticipato di beni formulata tre mesi fa dal questore Alberto Intini, i redditi dichiarati dall’ex sindaco “in qualche caso difficilmente avrebbero consentito la sopravvivenza ed il soddisfacimento dei bisogni primari”. Una sproporzione tra i beni posseduti e quelli dichiarati, tale da consentire l’immediato sequestro dell’imponente patrimonio costituito da una casa a Roma, un’auto, una moto e quote di una società attraverso cui gestiva un pontile d’ormeggio nel porto di Ponza – con annesso rimessaggio – e un cospicuo numero di conti correnti e fondi di investimento.
ASCOLTA L’INTERVISTA DI ANTONIO BERTIZZOLO AL DIRIGENTE DELLA SQUADRA MOBILE CRISTIANO TATARELLI
audiotatarelli 20-7-12]
