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TRIBUNALE DI GAETA
Il sindaco: “Non permetteremo la chiusura”

Il tribunale di Gaeta

GAETA – «Metteremo in atto tutte le iniziative possibili per mantenere a Gaeta la sezione staccata del Tribunale di Latina». Lo afferma il sindaco Cosmo Mitrano dopo aver appreso dei tagli previsti dal decreto legislativo che prevedono il ridimensionamento della mappa dei tribunali, fra cui anche la sede distaccata di Gaeta. E aggiunge di aver già posto l’argomento all’ordine del giorno del prossimo consiglio Comunale che si terrà l’11 luglio. «Ritengo – spiega il primo cittadino – che il progetto di riforma approvato dal governo sia in contrasto con le esigenze del nostro territorio e della stessa giustizia». Mitrano sottolinea che continuerà a sollecitare ancor più incisivamente i parlamentari pontini affinché convincano il ministro della Giustizia, Paola Severino, a rivedere le decisioni inserite nel rapporto sul riordino dei tribunali prima che il provvedimento diventi operativo in autunno.
Oltre che per l’elevato numero di procedimenti pendenti (3.000) presso la sezione di Gaeta, occorre considerare anche il bacino di utenza che raggiunge i 100.000 abitanti e gli aggravi dei costi legati alle necessità di spostamento degli operatori pubblici e privati, compresi quelli dei residenti delle isole di Ponza e Ventotene. Sotto il profilo socio-economico, Mitrano sostiene che va posta prioritaria attenzione alla delicatissima situazione del sud pontino per la vicinanza delle realtà di criminalità organizzata facenti capo alla confinante area campana e che presentano preoccupanti segnali di tentativi di infiltrazioni che si esprimono, oltre che per vicinanza geografica, per contiguità di tipo economico e sociale.
Da non sottovalutare, infine, che l’edificio che ospita la sede distaccata di Gaeta è stata realizzata nel 2007 ed è la più nuova struttura in tutto il territorio pontino. «La chiusura della sede di Gaeta – conclude il sindaco Mitrano – sarebbe un danno enorme e non produrrebbe alcun risparmio, ma solo un aggravio di costi derivanti dall’acquisizione di nuovi spazi e dall’aumento delle risorse umane. Il governo dovrà tener conto della realtà territoriale in cui la presenza del tribunale rappresenta anche un presidio alla legalità».

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