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CARENZA IDRICA IN PROVINCIA
Guidi: “Applicare il referendum sull’acqua pubblica”

Acqua

LATINA – “Latina è la provincia tra le più ricche di risorse idriche: quantitativo enorme di metri cubi per abitante l’anno, pari ad una disponibilità teorica di circa 3 milioni di metri cubi, distribuiti in tutta la provincia con disponibilità reale massima nell’area del Nord e minima sud. La quota media disponibile in tutte la provincia è comunque di almeno 400 metri cubi per abitante, cioè dieci volte superiore alla quota disponibile nei paesi del sud del Mediterraneo. Nonostante ciò, abbiamo problemi di scarsità idrica nei mesi caldi, al Sud come anche al Nord della Provincia per non parlare dei Comuni montani, il tutto a danno del milione di presenze turistiche in tutta la Provincia”. Domenico Guidi, consigliere provinciale pontino (Provincia Futura), affronta il tema della Green economy, che a Latina stenta a partire.

“I problemi irrisolti sono gli scarichi inquinanti, la depurazione e l’artificializzazione dei corsi d’acqua. Poi ci sono i consumi del settore agricolo: oltre il 50% dei prelievi totali. Purtroppo la mancata applicazione della tariffazione progressiva contro gli sprechi e il non avvio della Green economy dell’acqua per sviluppo e nuova occupazione sta producendo rischi enormi per le nostre comunità, in particolare la gestione degli ultimi 10 anni” – afferma Guidi. “Se vogliamo raggiungere entro il 2015 il ‘buono stato di qualità’ dei corpi idrici, previsto dalla Direttiva quadro (2000/60/CE), va ripristinata la volontà del popolo espressa nel referendum di ridare la gestione dell’acqua come bene comune alla parte pubblica. Sarà difficile eliminare la crisi idrca nei Comuni deel sud pontino, l’arsenico nei Comuni del nord della Provincia e la probabile salinizzazione delle falde della costa, senza gli inverstimenti programmati e quelli riprogrammati. Sicuramente la carenza di denaro farà esplodere le tre situazioni in modo deflagrante nell’ambito ottimale, con conseguenze inimagginabili. Lo sforzo messo in campo per affrontare la crisi idrica attuale è un tentativo maldestro di porre rimedio ad un rimedio, crendo una sommatoria di debolezza e non uina forza”.

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