LATINA – “L’aeroporto civile non serve. Sarebbe l’ennesima servitù romana” – lo dice l’assessore provinciale Enrico Tiero, che per l’aeroporto pontino, da molti sognato come terzo scalo del Lazio e magari come low cost, parla di “tormentone estivo”.
L’assessore fa in merito alcune considerazioni: “Il mercato aereo è in forte crisi, e in Italia ci sono troppi aeroporti civili, tutti con bilanci disastrosi a carico dei contribuenti. Le ricadute turistiche di uno scalo sono nulle, Latina sarebbe infatti ancora una volta area di servizi per Roma: una volta sbarcati, i passeggeri andrebbero direttamente nella Capitale senza consumare qui neanche un caffè”.
“Va poi considerato – continua l’assessore – che oggi a Latina la base militare occupa alcune centinaia di persone, per un aeroporto civile ne bastano alcune decine. Ed è scuola di volo basico: cioè, i piloti militari italiani, che poi sono l’ossatura dei piloti civili, si sono formati qui. Un servizio alla comunità nazionale ricambiato con una storica presenza di famiglie di militari a Latina scalo che è uno degli elementi identitari di questa realtà. Inoltre tutte le amministrazioni che hanno attivato piccoli scali oggi sono gravate di enormi costi o di ricadute zero, Latina sarebbe la risposta alle proteste di Ciampino dove l’aeroporto non lo vogliono, perché ha impatti sulla qualità della vita negativi. Se oggi esiste il Comitato pro aeroporto, domani si accenderà da subito il movimento di quei cittadini che lo scalo non lo vogliono proprio, per il forte inquinamento acustico senza ricaduta territoriale. Oggi tutti i grandi sistemi stanno investendo nel treno, nel 2015 entrerà in servizio in Italia Etr 1000: 400 chilometri orari di punta, con velocità di esercizio di 360 chilometro orari. Il che significa tagliare la competitività del mezzo aereo in quella tratta e riportare su Roma Fiumicino voli che oggi sono di Ciampino. Latina anche da questo punto di vista non avrebbe alcun senso. Vanno invece potenziate le infrastrutture viarie come il corridoio Tirrenico, la Cisterna – Valmontone e la linea ferroviaria Roma-Formia-Napoli, senza dimenticare il porto di Gaeta per le merci. Solo potenziando la tratta ferroviaria e quella su gomma potremmo uscire dall’isolamento in cui ci siamo autorelegati per nostra chiara incapacità, potenziando una viabilità trasversale, che resta la priorità per lo sviluppo futuro del territorio, altro che scalo aeroportuale. Per questo credo che proporre l’aeroporto civile a Latina sia antieconomico e inutile. Ma resto disponibile a un confronto aperto su questo fronte e su altri. Non ho la verità in tasca, ma credo di avere argomenti per sostenere la mia posizione”.