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SCANDALO IN REGIONE, L’EPILOGO
Polverini: “Allucinante quello che ho visto.
Racconterò tutto. Ora sono libera”

LAZIO – Si è dimessa la Presidente del Lazio, Renata Polverini. Dopo Marrazzo travolto da uno scandalo personale, arrivano a due anni e mezzo di mandato le dimissioni di Renata Polverini che però non vuole paragoni. «Comunico ciò che ho detto ieri a Napolitano e poi a Monti le mie dimissioni irrevocabili da presidente della Regione Lazio».  audiopolvere audio]

E con le dimissioni della Governatrice termina il mandato dei consiglieri regionali pontini del Pdl Romolo Del Balzo, Stefano Galetto e Lilly D’Ottavi subentrata a Giovani Di Giorgi. Per la Lista Polverini Gina Cetrone, e Claudio Moscardelli del Pd. Resteranno in carica, ma solo per l’ordinaria amministrazione gli assessori Aldo Forte dlel’Udc che ha gestisto nella giunta Polverini la delega ai servizi sociali e l’assessore regionale al turismo Stefano Zappalà.

Per Aldo Forte “Una scelta coraggiosa, rispettosa dei cittadini della nostra Regione”. Così in una nota l’assessore regionale Aldo Forte definisce la decisione di Renata Polverini di rassegnare le dimissioni da presidente della Regione Lazio. In un momento di grave crisi, governare una Regione importante come il Lazio significa assumere quotidianamente scelte difficili che devono scaturire certamente dalla forza politica, ma soprattutto da una certa autorevolezza morale. Un’autorevolezza che una parte del Consiglio – conclude Forte – non era più in grado di garantire”.

L’INCHIESTA –  «I margini d’arrivo» del caso Fiorito «non sono ipotizzabili, ma restano sufficientemente ampi. Però le indagini sono solo all’inizio» ha detto a Repubblica il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone. «A Fiorito – prosegue il magistrato, – che si è professato innocente, è stato contestato il reato di peculato per l’appropriazione a fini personali di somme di denaro del gruppo consiliare di cui era a capo. Quanto agli altri fatti che in questi giorni riempiono le pagine dei giornali, le indagini dovranno chiarire quali sono di rilievo penale e quali no». Poi paragona il caso Fiorito al Cao Lusi, il tesoriere della Margherita: in entrambi i casi, sottolinea il capo della procura di Roma, «le indagini della Procura hanno anche avuto l’effetto, che credo positivo, di fare emergere e mettere a disposizione dei cittadini una massa di dati e di informazioni su aspetti importanti della vita pubblica».

FIORITO: “DIMISSIONI POLVERINI? NON PER SCANDALO –  «La Polverini lunedì era viva politicamente. Quindi, se ci sono voluti sette giorni per dimettersi, questo vuol dire che è successo qualcosa. E adesso farò qualche telefonata a degli amici per capire che cosa davvero l’ha fatta decidere. Ripeto: lunedì la cosa si era aggiustata. Tanto è vero che aveva deciso di restare». Lo afferma, in un’intervista a ‘La Repubblicà, l’ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio Franco Fiorito, sottolineando di non essere stato lui a causare le dimissioni di Renata Polverini da presidente della Regione. E sugli incontri tra Polverini e il premier Mario Monti e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, prima dell’addio alla Regione, Fiorito afferma: «E che è diventata primo ministro la Polverini? Da quando in qua una governatrice comunica le dimissioni al presidente della Repubblica e al premier? Le dimissioni vanno date in consiglio».

STORACE: ” IO NON MI SAREI DIMESSO”«Quello che è accaduto mi sembra incomprensibile, io al posto suo non mi sarei dimesso», afferma in un’intervista al «Messaggero» il leader della Destra Francesco Storace, che aggiunge: «Io  avrei spiegato che con questa storia delle spese folli non c’entro niente. Io – prosegue – al suo posto sarei andato in Consiglio per spiegarlo e anche, me lo faccia dire, per guardare in faccia quei tre consiglieri dell’Udc eletti nel listino. Perchè vede, quando Casini dice che nel Lazio c’è una cupola da mandare a casa, dice una cosa veramente vergognosa».

 

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