LAZIO – “Mi scuso con i cittadini…con le altre istituzioni” ASCOLTA audiopolverini]
Sono le parole pronunciate dalla Governatrice del Lazio Renata Polverini in apertura della seduta del consiglio regionale del Lazio dopo lo scandalo Fiorito. Ha chiesto ai membri dell’assise di approvare una sua mozione sulla spending review per ridurre drasticamente i costi di funzionamento del Consiglio regionale che prevede fra l’altro il congelamento dei fondi a disposizione dei gruppi, quelli utilizzati fino ad oggi senza controllo e da cui nasce lo scandalo. Tra le altre misure: dimezzare il numero delle commissioni consiliari e abolire quelle speciali.
La mozione ha avuto il favore della maggioranza, ma si tratta di un impegno dal momento che il voto finale in aula arriverà infatti solo venerdì. Ma l’accordo è bastato ad evitare le dimissioni minacciate ad inizio seduta dalla Polverini, che promette 20 milioni di risparmi già dal primo anno. ASCOLTAaudiopolverini risparmi]
REGIONE PARTE CIVILE – La Regione Lazio si costituirà parte civile “in questa vicenda delle spese scandalose” . «Non devo essere io a dire al consigliere Fiorito o al Pdl, se la magistratura accerta le colpe – ha spiegato Polverini – che quei soldi vanno restituiti. Lo prevede la legge. Ci costituiremo parte civile. Se quei soldi sono andati in una direzione è giusto che ritornino nelle casse della Regione» ha dichiarato Polverini
IL PD: “PRIVILEGI DELLA GIUNTA INTATTI” – Non è soddisfatta l’opposizione che plaude ai tagli per il Consiglio, ma ricorda quelli mancati alla Giunta: “Alla fine la montagna ha partorito il solito topolino – commenta il capogruppo del Pd esterino Montino – Un grande teatro mediatico fatto di minacce e avvertimenti per arrivare a questo risultato sconfortante: la Polverini resta, restano i vitalizi ai suoi sodali che in trent’anni ci costeranno quasi 20 milioni di euro e i suoi 14 assessori esterni che pesano sulle tasche dei cittadini per 5 milioni l’anno. Restano le indennità per tutte le cariche, i rimborsi chilometrici, restano le consulenze. Prendiamo atto che la Polverini, i suoi privilegi e quelli accordati alla sua pattuglia di assessori esterni, li ha mantenuti tutti. L’ordine del giorno delle opposizioni che prevedeva il taglio dei privilegi più insensati, infatti, è stato bocciato”. Il Pd torna a chiedere le dimissioni della Polverini
SEL – Sulla stessa linea Sel. “Un ‘accrocco’. L’ordine del giorno della maggioranza approvato in Consiglio regionale è un provvedimento che il centrodestra ha voluto votare in solitudine, con il solo obiettivo di dimostrare di avere ancora una maggioranza e per dare così una parvenza di coesione. Ma, come abbiamo già detto, siamo di fronte a una coalizione in frantumi che non è in grado di governare nell’interesse dei cittadini, poiché ha l’unico obiettivo di tutelare se stessa. Le aspettative erano molte, ma anche questa volta il centrodestra è riuscito a deludere”. E’ quanto dichiara Luigi Nieri, Capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà nel Consiglio regionale del Lazio. “Polverini e i suoi hanno aspettato che scoppiasse un caso simile per provvedere ai tagli. E’ ovvio che ciò non sfugge all’opinione pubblica. Ora verificheremo sull’applicazione di tutti i provvedimenti annunciati e continueremo la nostra battaglia per ridurre drasticamente i costi del Consiglio”, conclude Nieri.