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APRILIA – Ad Aprilia oggi non si parla d’altro. L’arresto, avvenuto questa mattina dell’amministratore della Tributi Italia, Giuseppe Saggese e di altre quattro persone (in tutto nove gli indagati) riapre ferite mai rimarginate, ma segna anche una vittoria ulteriore per il sindaco facente funzioni, Antonio Terra, che, al fianco dello scomparso primo cittadino Domenico D’Alessio, ha combattuto per anni contro Tributi Italia.
Tutto comincia nel 1999, ben 12 anni fa, quando la società (ormai fallita) diventa concessionaria per la riscossione dei tributi per conto del Comune di Aprilia, oltre che di altri 400 comuni italiani tra cui figurano – solo per restare nei dintorni – Pomezia, Ardea e Nettuno. Secondo calcoli della Corte dei Conti in dieci anni la Spa riscuote e non riversa nelle casse del Comune pontino una somma pari a 80 milioni di euro. La battaglia è difficilissima, incontra forti resistenze e costa alla coppia D’Alessio-Terra (all’opposizione in consiglio comunale) numerose querele.
Secondo calcoli effettuati dall’assessore alla Finanze, Chiusolo, da quando l’Amministrazione riesce ad incassare le tasse pagate dai cittadini di Aprilia, entrano circa 25 milioni l’anno. Prima non erano più di 7.
Resta la sconfitta per i cittadini e per la città: difficilmente la somma sottratta al Comune, potrà essere recuperata. Ripercorriamo la vicenda di Tributi Italia ad Aprilia proprio con il primo cittadino Terra audioterra]
