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ARSENICO NELL’ACQUA
Guidi: “Da gennaio 2013 niente più deroghe, la Provincia intervenga”

Arsenico nell’acqua

LATINA – Il problema della presenza di arsenico nelle acque della provincia pontina torna a farsi sentire. A porre nuovo accento sulla questione è il consigliere provinciale di “Provincia Futura” Domenico Guidi, che afferma: “L’acqua è una risorsa indispensabile per il nostro organismo ed è un diritto di tutti poterne usufruire senza avere conseguenze derivanti dalla pericolosità di possibili agenti chimici, che ne alterano le proprietà. Non è la prima volta che affrontiamo tale questione, già a febbraio dello scorso anno per risolvere il problema dell’elevato contenuto di arsenico, avevamo portato avanti la proposta di far certificare, in alcuni punti del territorio pontino, fontanelle per erogare acqua sicura al fine di proteggere la salute dei consumatori, tutelando anche le loro tasche, non essendo obbligati a comprare bottiglie d’acqua minerale. Nessuno fino ad oggi ha trovato alcuna soluzione a riguardo, che rischia di lasciare 300mila cittadini senza acqua potabile. Se da un lato le autorità italiane sono andate avanti per mezzo di deroghe, al fine di raggirare le norme imposte dall’Unione Europea, dal primo gennaio 2013 non sarà più possibile superare il limite di 10 microgrammi per litro di arsenico consentito nelle acque potabili. Proprio in questi giorni abbiamo invitato l’assessore all’Ambiente e il presidente della commissione Ambiente della Provincia di Latina, a convocare un incontro rappresentanti Asl e Arpa, e gestore unico del servizio idrico integrato, per valutare l’indagine epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni redidenti nei Comuni analizzati di Aprilia, Cisterna di Latina, Cori, Latina, Pontinia, Priverno, Sabaudia, Sermoneta e Sezze ed eventualmente richiedere il risarcimento dei danni derivanti dalla presenza di arsenico nelle acque degli acquedotti comunali”.

Lo studio epidemiologico a cui si riferisce Guidi è quello presentato alcuni giorni fa a Viterbo nella sede dell’Ordine dei Medici – Chirurghi ed Odontoiatri. La “Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da Arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio”, studio realizzato dal Dipartimento di Epidemiologia del servizio sanitario regionale del Lazio, ha valutato gli effetti sullo stato di salute delle popolazioni residenti nei 91 comuni del Lazio sottoposti negli ultimi 10 anni a regime di deroga per i livelli di arsenico, sostanza tossica e cancerogena, nelle acque destinate a consumo umano. Lo studio illustrato dalla dottoressa Antonella Litta, referente dell’Associazione italiana medici per l’ambiente (International Society of Doctors for the Environment – Italia) e dal dottor Luciano Sordini, segretario della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale – sezione di Viterbo, ha focalizzato l’attenzione sui dati riguardanti la mortalità e le malattie correlate all’esposizione all’arsenico nei cittadini residenti in tutti i comuni interessati della Provincia di Latina.

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