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SCANDALO REGIONE LAZIO
Il Fatto: Berlusconi sapeva della “gestione” Fiorito
Le multe “istituzionali” del presidente Abbruzzese

Il palazzo regionale

REGIONE  LAZIO – La storia degli scandali alla Regione Lazio non ha mai fine. Dopo lo shopping contromano e con la scorta, fatto il pomeriggio di giovedì 18 ottobre dalla Governatrice Polverini per acquistare un paio di scarpe, la cronaca si arricchisce di nuovi episodi. Ve ne riportiamo due citando Il fatto Quotidiano e Il Messaggero.

BERLUSCONI SAPEVA DI FIORITO – “Silvio Berlusconi sapeva tutto sui soldi rubati da Franco Fiorito al partito e non ha preso alcun provvedimento per più di un mese”. Lo scrive Il Fatto Quotidiano dopo essere venuto in possesso di una lettera  che il 6 agosto del 2012, prima dell’esplosione del caso, il nuovo capogruppo del Pdl in Consiglio Regionale, Francesco Battistoni, “scrive al Cavaliere per segnalargli le spese pazze, i bonifici all’estero sui conti personali e i prelievi in contanti dai fondi del gruppo, alimentati con i soldi dei contribuenti. L’ex premier non era il solo a sapere. Anche il segretario del Pdl Angelino Alfano e il coordinatore, Denis Verdini, hanno ricevuto la lettera sulla razzia di soldi pubblici in seno al Pdl laziale. Eppure né il leader né il segretario né il coordinatore del Pdl hanno preso le opportune iniziative politiche e giudiziarie. Anzi. Dopo l’esplosione del caso Fiorito, il 20 settembre, sarà Battistoni a essere destituito da capogruppo.

 Le lettere che il Fatto pubblica oggi sono state scritte e protocollate il 6 agosto 2012.

IL PRESIDENTE ABRUZZESSE – Sulla prima pagina del Messaggero una notizia riguarda l’ex Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, Mario Abbruzzese “becceto” decine di volte dal tutor dell’ A1, mentre superava “per ragioni istituzionali” il limite di velocità di 130 chilometri orari previsto sul tratto Roma-Frosinone “Ne ha fatte le spese il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mario Abbruzzese, anche se a quanto pare il conto finiranno per pagarlo i contribuenti”, scrive il Messaggero. “le multe sono fioccate. Decine. Trentasei, per la precisione tra il settembre 2010 e il settembre 2011. Ma la cifra sembra essere destinata a salire” . Le multe, inizialmente tra i 341 e i 777 euro, sono raddoppiate dopo la bocciatura del ricorso al Prefetto presentato dalla Regione. “Ma laddove la Regione non abbia comunicato il nominativo degli autisti per la decurtazione dei punti, si è esposta al pagamento di una ulteriore sanzione che parte da 260 euro – scrive ancora il maggiore quotidiano romano –  Non è azzardato quindi ipotizzare che ciascuna di queste multe sia costata ai cittadini all’incirca mille euro. Moltiplicate la cifra per almeno cinquanta multe e capirete la gravità di quanto è accaduto”.

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