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ZINGARETTI CANDIDATO ALLA REGIONE LAZIO
“Emergenza democratica, siamo tutti disgustati
Polverini consenta al più presto il diritto di voto”

Nicola Zingaretti ha annunciato la sua candidatura a Presidente della Regione Lazio.

LAZIO – E’ ufficiale la candidatura di Nicola Zingaretti alla poltrona di presidente della Regione Lazio.  «C’e un’emergenza democratica» ha detto il Presidente della Provincia di Roma dopo alcuni giorni di febbrili trattative all’interno del Pd. Niente sfida in Campidoglio quindi per «fare piazza pulita del malaffare alla Regione Lazio e del degrado morale della destra che ha vinto».

Nicola Zingaretti, che ha già tracciato una prima idea di quella che sarà la sua campagna elettorale: «voglio aprire una fase costituente che imponga rigore e sobrietà, la drastica riduzione di enti e sotto-enti, di consigli di amministrazione e consulenti». Ma anche della coalizione ideale: civica, laica e cattolica. Sobrietà che partirà da lui e dai suoi collaboratori, assicura, perché la Regione non può essere «un baraccone di spesa».

A Renata Polverini un invito: «si voti al più presto, torno a chiedere alla presidente di garantire al più presto il diritto dei cittadini a votare e decidere chi li deve governare. Sicuramente anche lei è cosciente che è in gioco la credibilità delle istituzioni». E il sindaco Alemanno sul suo blog ribadisce: «nel giorno in cui Zingaretti rinuncia alla sua corsa per il Campidoglio smentisco per l’ennesima volta le mie dimissioni da sindaco».

Più rigore dunque per Zingaretti, mentre emergono altre notizie sulla Regione Lazio sui privilegi assegnati ai politici mentre contemporaneamente le tasse pagate dai cittadini salivano. Vi segnaliamo quella pubblicata oggi dal Messaggero  sulle auto blu. I 71 consiglieri regionali del Lazio hanno speso nel 2011 poco meno di 600mila euro per auto e autisti,  un vero record italiano. L’Emilia Romagna si è accontentata di 10mila euro. Sul fronte sprechi e privilegi è il Governo a mettere un ora freno con le misure previste dal decreto che taglia i costi della politica: nella prossima legislatura taglio dei consiglieri da 71 a 50, via ai vitalizi per chi non è stato in Regione almeno dieci anni, per tutti coloro che ne avranno diritto il vitalizio scatterà al compimento dei 66 anni come avviene già da due anni per le pensioni.

Tra le altre misure, riduzione dei compensi, no ai gettoni per la partecipazione ai consigli, spese controllate dalla Corte dei Conti e taglio dei contributi destinati ai gruppi: saranno parametrati a quelli delle regioni meno spendaccione e poi tagliati della metà.

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